Politica

Aumento Tari. Il Sindaco: “Un inutile polverone”

Francesca Draià Sindaco

Valguarnera – Il sindaco Francesca Draià, non ci sta a passare come colei che avrebbe voluto aumentare la Tari e replica al gruppo di minoranza “L’altra voce per Valguarnera”, che si è attribuito il merito di avere scongiurato il salasso. <<E’ oramai prassi costante del gruppo di minoranza – dice il sindaco- di fornire alla cittadinanza informazioni non veritiere e artefatte, utilizzate al solo fine di screditare l’operato di questa amministrazione, forse per mancanza di valide argomentazioni e della poca attitudine al dibattito democratico e a fare una seria opposizione costruttiva>>. Francesca Draià, definisce “un inutile polverone”, quello sollevato dalla minoranza ed a proposito dell’iter procedurale della Tari, afferma: <<Ha origini precedenti a questa amministrazione ma riguarda provvedimenti e atti già approvati sin dal 2014. E questo non per scaricare responsabilità ma per evidenziare che il Piano di Intervento dell’Ambito di Raccolta Ottimale, oggetto dell’ennesima telenovela, è stato approvato dalla Regione nel mese di marzo 2015. Il Piano prevedeva una spesa presunta per il servizio RSU per l’anno 2015 di 895.192,55 euro, di cui 550.793,40 costo servizio RSU, ed Euro 55.079,00 per Iva al 10% ed 289.139,81 per oneri conferimento in discarica; tali costi – precisa elaborati dall’Ufficio Tecnico da uno studio dettagliato e allegato al Piano di intervento>>. Il sindaco tenta di fare chiarezza anche sulla vicenda della presunta sparizione della nota di spesa inviata dall’Ato. <<Con una nota del 21 luglio scorso i costi comunicati dalla società “EnnaEuno” spa ammontano ad 1milione 121.334,63 euro; la nota menzionata è arrivata alla posta certificata del sindaco che come sempre l’ha trasmessa al Protocollo, quindi, e per essere estremamente chiari, la nota non è rimasta nascosta tra le carte del sindaco, che tra l’altro non ha nemmeno il compito di smistare la posta. Il costo approvato dalla Regione è stato acquisito agli atti del Comune sin dal mese di marzo 2015. La reale difficoltà degli uffici è semmai consistita nel far quadrare i conti alla luce di costi presunti superiori ai costi effettivi del servizio>>. Draià descrive in maniera dettagliata tutti passaggi fatti dalla sua squadra di governo e restituisce al mittente le accuse ricevute. <<Nessuna approssimazione o confusione ha assalito questa amministrazione che ha affrontato, con determinazione, trasparenza e legittimità, l’ennesimo problema documentato e creato anche da chi oggi si fregia di costituire la minoranza quale paladino di giustizia e legalità che fino a qualche mese fa si trovava ad amministrare il Comune e a produrre atti e provvedimenti di cui oggi si pagano le conseguenze. Si precisa ancora che il servizio previsto nel Piano di Intervento, che doveva avviarsi sin dal 2015, prenderà avvio solo dopo l’aggiudicazione del servizio e pertanto i suddetti costi oltre che presunti non potevano essere considerati in quanto attualmente il servizio svolto dalla società EnnaEuno non ha subito variazioni rispetto all’anno precedente e fatto ancora più determinante la società non ha approvato i bilanci di esercizio e pertanto non può certificare i costi. Questa incongruenza, come giustamente evidenziato dalla minoranza, è stata attenzionata in commissione bilancio e valutata l’opportunità e l’urgenza di approvare il piano economico si è provveduto a ritirare la precedente proposta di deliberazione e presentare nuova proposta di delibera motivata che ha consentito di confermare le tariffe in vigore. Pertanto nel ribadire l’assoluta legittimità degli atti e della procedura, si sottolinea in questa vicenda il senso di proclamata responsabilità del gruppo di minoranza che, pur nell’errata “convinzione” che la procedura sia stata illegittima invece di contrastare l’azione amministrativa ritenuta illegittima ha ritenuto opportuno astenersi invece di assumersi la responsabilità di esprimere un voto contrario coerentemente a quanto dichiarato ma poi non fatto concretamente. L’astensione ha reso, invece, “complice” la minoranza che ha permesso di approvare una deliberazione che se ritenuta in buona fede illegittima sarà certamente oggetto di ulteriori attenzioni a cura dei consiglieri di minoranza. Il sospetto di ennesima e futile strumentalità dell’operato della minoranza- conclude- sfiora i nostri pensieri>>.

Arcangelo Santamaria