Politica

L’ex centrale elettrica diventerà uno spazio di aggregazione sociale e culturale

ex centrale elettrica (foto Epifanio Furnari)

Valguarnera – Un chiostro, un’area scoperta delimitata dai muri perimetrali, da adibire a spazio per l’aggregazione sociale e per le manifestazioni culturali, folcloristiche ed espositive. Sarà questo il destino ultimo della ex centrale elettrica di Piazza Garibaldi (o piazza “Canale”, com’è comunemente inteso il centralissimo crocevia), un immobile degli anni venti del Novecento già oggetto di un primo intervento di risanamento della muratura esterna, eseguito in uno con i lavori di sistemazione dello slargo e la realizzazione di una rotonda stradale voluta dalla precedente amministrazione del sindaco Leanza.

Il progetto, “Lavori di sistemazione locali ex centrale Piazza Garibaldi”, redatto a suo tempo dall’allora responsabile dell’Ufficio Tecnico, l’arch. Nicolò Mazza, ha proseguito il suo iter con la presentazione dell’istanza di finanziamento da parte dell’attuale sindaco Draià al competente ufficio per le Politiche urbane dell’Assessorato regionale delle Infrastrutture. I lavori di riqualificazione, finalizzati a dare visibilità e decoro alla piazza su cui si affaccia il manufatto industriale, consistono nel consolidamento delle strutture murarie, il ripristino degli infissi con grate in ferro battuto, il risanamento igienico-sanitario con rifacimento della pavimentazione e la collocazione di arredo urbano e idonea illuminazione.

Con l’occasione del rifacimento della Piazza e della fruizione del chiostro che nascerà dalla ex centrale, sono in molti a chiedere che venga accolta la richiesta dello scrittore Enzo Barnabà che perorava, anche da queste pagine, l’intitolazione dello slargo ai giudici Falcone e Borsellino “dal momento che Valguarnera è tra i pochi comuni italiani a non avere un riferimento toponomastico che richiami le vittime della mafia o che faccia riferimento alla necessità di contrastare la criminalità organizzata”. Sempre Barnabà, con una nota al sindaco, chiedeva l’intitolazione di una via al giornalista valguarnerese Girolamo Valenti, divenuto in America il maggior oppositore alla dittatura mussoliniana, nonché coadiutore dell’Office of Strategic Services nella creazione della rete di appoggio alle forze partigiane. “Oggi che il regolamento per la toponomastica è stato varato, perché non procedere?” chiede Barnabà.

Salvatore Di Vita