Tortorici sui danni del territorio
Valguarnera – Il geologo valguarnerese Fabio Tortorici, fresco di nomina presso il consiglio nazionale dei geologi, interviene sulle vicende isolane riguardanti il maltempo ed in danni provocati. <<L’ultima ondata di maltempo, che per intensità non può classificarsi straordinaria, ha interessato oltre a nuclei abitati, la viabilità regionale e come nel caso di Messina anche le infrastrutture per il servizio idrico. È l’ulteriore prova, di cui i geologi non hanno bisogno, della fragilità del nostro territorio, martoriato negli ultimi cinquant’anni dalla cementificazione (con tre condoni edilizi), laddove si sono troppo spesso realizzate inopportunamente infrastrutture sia abusivamente che legalmente, creando situazioni di rischio dove prima non c’erano>>. Tortorici non lascia spazio a scuse e afferma:<<È troppo semplicistico addossare le cause del dissesto idrogeologico solo ai mutamenti climatici, quando anche l’urbanizzazione sfrenata e cieca ne è responsabile. Infatti, nel territorio siciliano si riconoscono diffuse anomalie idrogeologico-idrauliche soprattutto nell’ambito di piccoli torrenti o ruscelli, in cui spesso sono state disattese le basilari regole finalizzate al rispetto del deflusso naturale delle acque superficiali, generando interferenze tra i corsi d’acqua con l’edificato e la viabilità>>. Per quanto riguarda la provincia di Enna, Fabio Tortorici, precisa:<< Secondo una stima preliminare del Dipartimento Regionale di Protezione Civile, nella provincia di Enna sono state riconosciute 768 situazioni di criticità, con la maggiore densità a Catenanuova, Barrafranca e Valguarnera>>. Quali sono le cure? <<In tutti i territori comunali si dovrebbe immediatamente provvedere alla pulizia degli attraversamenti stradali, rimuovendo detriti e vegetazione infestante, soprattutto dove le locali condizioni geologiche sono predisponenti a fenomeni di dissesto. È una situazione difficile- aggiunge il geologo- che può essere mitigata solo operando a vari livelli: finanziari per reperire risorse economiche, tecnici per conoscere la natura, l’entità e le priorità di intervento. Su quest’ultimo aspetto si deve registrare la scarsissima presenza di geologi nella pianta organica degli enti pubblici, basti pensare a Enna, capoluogo di provincia, privo di tale figura professionale. Creando una analogia con la sanità, è come se si volessero curare i pazienti in ospedali senza medici>>.