Cronaca e Attualità

Randagismo. Mentre i politici litigano su come risolvere il problema, criminali disseminano veleno

Valguarnera – Mentre si discute sul problema del randagismo, la cattura e il ricovero dei cani c’è chi procede per le spicce e con comportamento autenticamente criminale colloca potentissime esche avvelenate pressoché alla periferia del paese, in posti altamente frequentati da residenti, podisti e occasionali raccoglitori di verdure.

Un cane di razza, un maschio di golden retriever di circa quattro anni, passeggia lungo la strada che da contrada Buglio torna in paese passando dalla ex scuola agraria. L’animale è in ottima forma, scorazza avanti e indietro precedendo o seguendo l’accompagnatrice che è con lui. Cerca e dà coccole com’è nella sua natura estremamente docile e mite, per nulla aggressivo con l’uomo e gli altri cani. A un certo punto fruga nell’erba sul bordo della strada, trova e sgranocchia qualcosa. Soltanto pochi minuti, ancora qualche centinaio di metri e il veleno fa il suo effetto. Guaisce e trema tutto, vomita una bava azzurrognola, si accascia a terra e muore tra indicibili sofferenze. Inutile il tentativo di soccorrerlo. La chiamata con il telefono di una vicina che si presta gentilmente, l’accorrere dei padroni e di un veterinario amico che non può più nulla contro la massiccia dose di veleno ingerita dal cane.
Non è la prima volta. Altri cani incolpevoli sono morti allo stesso modo nella stessa zona, uccisi dal comportamento irresponsabile di chi vuole risolvere a modo suo problemi che andrebbero affrontati e risolti con metodi da paese civile. E quanto accaduto non va taciuto o sottovalutato perché il comportamento criminale di chi lascia in giro veleni così potenti, tali da uccidere in breve tempo un animale di oltre trenta chili di peso, mette a repentaglio la sicurezza di quanti (si pensi a un bambino) dovessero imbattersi inavvertitamente in siffatte sostanze letali.

Salvatore Di Vita