Politica

L’opposizione contro gli ultimi atti prodotti dall’amministrazione: “Ritengono di potere gestire la cosa pubblica come se fosse cosa loro”

Giuseppe Speranza
Valguarnera – Il gruppo consiliare “L’Altra Voce per Valguarnera”, denuncia ancora presunti atti illegittimi da parte della giunta municipale del sindaco Francesca Draià. Questa volta, secondo l’opposizione, guidata da Giuseppe Speranza, ad essere illegittimo è il PTCP (Piano triennale per la prevenzione della corruzione) relativamente al triennio 2016/2018. Anche questa volta, “L’Altra Voce per Valguarnera”, oltre al sindaco e al presidente del consiglio comunale, Enrico Scozzarella, ha indirizzato una nota alla prefettura di Enna, con la quale si chiede l’immediata revoca della delibera. <<Le motivazioni di tale richiesta- spiega Giuseppe Speranza- derivano dal dato di fatto che l’attuale Amministrazione ha approvato il PTCP per il triennio 2016/2018, confermando il precedente piano 2015/2017, senza quindi tenere conto delle direttive dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione). In particolare, dalle recenti determinazioni dell’ANAC, emerge chiaramente che, in materia di prevenzione e corruzione, il consiglio comunale deve deliberare i criteri di massima attraverso l’approvazione di un documento generale che coinvolga le realtà attive che operano nella nostra comunità locale>>. Non è la prima volta che il gruppo consiliare guidato da Speranza, denuncia presunte irregolarità. <<Ancora una volta, così come accaduto recentemente in occasione della delibera che ha modificato in maniera sostanziale il regolamento degli uffici e dei servizi- afferma il capogruppo de “L’Altra Voce per Valguarnera” questa giunta comunale opera in palese contrasto con il dettato normativo, sottraendo abusivamente e continuamente competenze al consiglio comunale. Dispiace- aggiunge- che il presidente del consiglio comunale e i consiglieri comunali di maggioranza rimangano in silenzio rinunciando a svolgere le rispettive funzioni>>. Duro l’attacco finale al governo cittadino. <<Questi amministratori ed alcuni funzionari ritengono di potere gestire la cosa pubblica come se fosse cosa loro. Gli atti fino ad oggi deliberati, oltre all’ordinaria amministrazione, appaiono finalizzati a soddisfare esigenze di gruppi di persone e non l’intera comunità. Questo è il momento per verificare se questa amministrazione intende operare nel rispetto delle regole democratiche, o, preferisce continuare ad operare nel chiuso del palazzo, con i soliti noti>>. 

Arcangelo Santamaria