Cronaca e Attualità

Parla il kosovaro, Mustafà Kazim.

VALGUARNERA- Il 59enne kosovaro, Mustafà Cazim, è rimasto sorpreso dal clamore suscitato dalla sua presenza a Valguarnera e dall’autorizzazione scritta, avuta dal sindaco, Francesca Draià, ad andare in giro per il paese e richiedere aiuto materiale per la popolazione kosovara. Ieri pomeriggio siamo riusciti a contattare Mustafà Cazim che (manco a dirlo), stava continuando la sua “attività umanitaria” davanti una chiesa di Bronte in provincia di Catania. <<Sono da 20 anni in Italia- racconta Mustafà- e da quanto sono nel vostro Paese, mi sposto da un paese all’altro per raccogliere quanto la gente mi dona (abbigliamento, lenzuola, coperte, elettrodomestici e generi alimentari), per farlo arrivare in Kosovo>>. Mustafà Kazim, assieme alla moglie, risiede a Troina. <<I frati del convento di Troina- dice- mi permettono di abitare gratuitamente in una casa che hanno ricevuto in dono. Io non lavoro e sia io che mia moglie ( siamo insieme da 40 anni), siamo cardiopatici. Siamo sotto cura a Pedara. E’ chiaro- afferma l’uomo- che i soldi che raccolgo mi servono anche per comprare le medicine mie e di mia moglie, per pagare le bollette, le spese di carburante e di manutenzione del furgone con il quale vado in giro per la Sicilia>>. Mustafà Cazim, racconta che 2-3 volte l’anno, carica il suo furgone, raggiunge Palermo e da qui si imbarca per Genova, da dove poi raggiunge il Kosovo. Un viaggio estenuante ma la cui fatica è ricompensata da quanti lo attendono. Qui, oltretutto, va a trovare anche uno dei suoi 4 figli, bloccato in Kososo, perchè che ha perso un gamba a causa di una mina. <<Gli altri figli- dice Mustafà- sono in Italia e lavorano vicino Milano>>. Ma dove finisce il materiale che raccogli? <<Porto tutto quello che raccolgo in una zona vicino Pristina. Nel vostro Paese ho trovato tanta solidarietà e grazie a voi, aiuto quanti sono rimasti in Kosovo ed hanno più bisogno di me. Ho delle foto che testimoniano che il materiale che raccolgo arriva in Kosovo. Conosco tanti vostri soldati che hanno aiutato la mia gente e che poi ho rincontrato in Sicilia>>. Dopo avere parlato al telefono con noi, Mustafà, va a procurarsi un giornale e legge l’articolo che riguarda la sua presenza a Valguarnera. Dopo pochi minuti ci richiama e dice:<<Non voglio che le persone che mi aiutano (sindaci, parroci, vigili urbani, carabinieri), in qualunque paese vado, passino guai. Ringrazio il sindaco Francesca Draià, per come mi ha accolto e per la sensibilità che ha avuto, assieme ai sacerdoti di Valguarnera. Mi riprometto di tornare a Valguarnera e caricare sul furgone le 100 euro di spesa che il signor Giuseppe Interlicchia mi ha promesso>>.
Arcangelo Santamaria