Cronaca e Attualità

Il kosavaro Mustafà Cazim, ritorna a Valguarnera.

Giuseppe Interlicchia e Mustafà CazimVALGUARNERA- Dopo il clamore suscitato per la sua venuta a Valguarnera e per il fatto che girasse per il paese, autorizzato dal sindaco, chiedendo beni materiali per il Kosovo e anche qualche soldo, il 59enne, Mustafà Cazim, ieri mattina ha fatto ritorno in paese. Col suo furgone rosso, Mustafà si è presentato in piazza Garibaldi e ci ha accolti con un sorriso smagliante. <<Questo è il furgone- dice Mustafà- con il quale raccolgo, indumenti, coperte e altro materiale, in giro per la Sicilia, e che ogni anno (almeno 2 o 3 volte), porto in Kosovo, vicino Pristina>>. Mustafà Cazim, ci tiene a dimostrare che quanto avvenuto la settimana addietro a Valguarnera, ogni giorno, avviene in tanti paesi siciliani. Lui arriva col suo furgone, si presenta dal sindaco e dal primo cittadino ottiene un permesso scritto per potere circolare per il paese e chiedere un contributo in beni di primi necessità o soldi. Da una delle sue valige, Mustafà tira fuori un raccoglitore che ci ricorda l’album delle figurine dei calciatori. Il kosovaro conserva i permessi rilasciati dai sindaci di mezza Sicilia, le foto con i primi cittadini e con vari sacerdoti che lo aiutano a raccogliere materiale per il Kosovo. Mustafà, poi apre un’altra valigia e ci mostra un book fotografico con gli orrori che ha lasciato la guerra nel suo paese. L’uomo ci tiene a dimostrare che quanto raccoglie arriva nei luoghi post bellici. E allora aziona un lettore dvd e ci mostra i filmati delle sue “missioni” in Kosovo con la presenza e la testimonianza dei nostri carabinieri. A Mustafà Cazim, chiediamo cosa fa con il denaro che raccoglie e lui ammette candidamente: <<Mi serve per pagare le spese di viaggio, i costi di carburante e manutenzione del furgone ma anche per potere vivere a Troina con mia moglie. Cazim non ha nulla da nascondere e per questo, assieme a lui andiamo a trovare, Giuseppe Interlicchia, il cittadino valguarnerese che aveva denunciato l’anomalia commessa dal sindaco Francesca Draià, che aveva rilasciato un permesso scritto a Mustafà Cazim per potere circolare per il paese. Interlicchia aveva anche sottolineato che Cazim aveva rifiutato 100 euro di spesa e che voleva solo del denaro. In nostra presenza i due si chiariscono, ma rimangono fermi sulle loro posizioni. Interlicchia ribadisce di non avere nulla contro Cazim e la sua missione umanitaria, di avere solo evidenziato che in paese ci sono tanti cittadini bisognosi e che il permesso rilasciato dal sindaco Draià fosse una anomalia. Alla fine un abbraccio tra i due e un contributo per le spese sostenute dal gentile Mustafà, ha posto il lieto fine alla vicenda, sulla quale abbiamo chiesto il parere anche al sindaco, Draià. <<La prima volta che Mustafà era venuto in municipio, mi ero rifiutata di firmare il permesso. Poi, quando ho visto i permessi rilasciati dagli altri sindaci e il fatto che vari sacerdoti lo conoscessero mi sono convinta>>. Il sindaco, Draià, ammette che, visto il clamore suscitato, non rifirmerebbe, ma ribadisce: <<Il fatto che apriamo le porte a quanti chiedono aiuto (anche se di un altro Paese), non significa che dimentichiamo la nostra cittadinanza. Stiamo facendo tanto per i meno abbienti>>.
Arcangelo Santamaria