Cronaca e Attualità

<<Per il ritorno all’acqua pubblica e il rispetto dei contratti occorre solo l’impegno dei sindaci>>

Carlo GarofaloIl Coordinamento Provinciale dei Comitati Cittadini Ennesi che aderisce al Forum Siciliano per l’Acqua Pubblica ed i Beni Comuni, con il proprio responsabile provinciale, Carlo Garofalo, esprime soddisfazione sulle recenti sentenze emesse dal Giudice di Pace e riferite alle somme pretese in bolletta da “AcquaEnna” per il deposito cauzionale e le partite pregresse. <<Pieno merito ad Assoconsumatori. Resta chiaro- dice Garofalo- che le pronunce non sono definitive e pertanto, al momento è stata vinta una battaglia; staremo a vedere gli sviluppi e le successive pronunce fino al grado definitivo>>. Non è morta la speranza della ripubblicizzazione del servizio.<<Così come da noi affermato, fin dal primo giorno del nostro impegno sul tema dell’acqua, che ci ha visti promotori e referenti del Referendum abrogativo svolto nel giugno 2011, la grande conquista della popolazione ennese non può che essere il ritorno del servizio idrico sotto la gestione ed il controllo del pubblico. A nostro modo di vedere- aggiunge Garofalo- seppure interessanti le recenti pronunce, resta sempre un dato di fatto: la popolazione ennese paga l’acqua tra le più care d’Italia ed in compenso riceve un servizio pessimo e nei rubinetti scorre un liquido non sempre buono. Basti pensare che per bere tutte le famiglie Ennesi sono costrette a comprare l’acqua al supermercato>>. Il coordinatore dei Comitati Cittadini Ennesi, ribadisce che occorre l’impegno dei sindaci. <<Noi riteniamo e ribadiamo che il problema è il ritorno all’acqua pubblica e per fare ciò occorre solo l’impegno dei sindaci, i quali sono chiamati a fare rispettare la legge e gli impegni contrattuali, cosa che ad oggi non è avvenuta. Anzi, diciamo di più: la storia delle partite pregresse non è da addebitare ad “AcquaEnna”, bensì a chi determina le tariffe e cioè l’Ato Idrico e quindi i soci che allo stato attuale sono i 19 Comuni della Provincia (escluso Barrafranca) e la ex Provincia di Enna. Sono stati i rappresentanti di questi Enti ad inserire le Partite Pregresse e ad autorizzare “AcquaEnna” a richiedere in bolletta il Deposito Cauzionale>>. La gente vuole sapere come finirà. <<In questa vicenda, saranno sempre loro (sindaci e commissario ex Provincia) a decidere se la sentenza emessa dal Giudice di Pace va, al momento, rispettata. Anche noi chiediamo ai sindaci ed al rappresentante dell’ex Provincia, nonché all’attuale commissario liquidatore dell’Ato Idrico di deliberare la sospensione delle partite pregresse nelle future bollette che emetterà “AcquaEnna”, nonché la restituzione delle somme fino ad oggi ingiustamente pagate dai cittadini sia relativamente al deposito cauzionale che alle partite pregresse>>. La battaglia burocratica, quindi, continua? Carlo Garofalo lancia un appello:<< Non ponete il cittadino ennese, ancora una volta e per l’ennesima volta, nella assurda situazione che per difendersi dai soprusi e dalle vessazioni debba per forza di cose adire le vie legali e difendersi nelle aule dei tribunali civili, amministrativi e tributari. E’ ora di cambiare registro- conclude- e di tornare al rispetto delle regole e delle leggi e questo nell’interesse di tutti>>.
Arcangelo Santamaria