Politica

Scrutatori nominati da Sindaco e Consiglieri comunali. E’ polemica sui criteri adottati

Anche questa volta, così come avvenuto in passato, scoppia la polemica sulla nomina degli scrutatori che saranno utilizzati per il referendum del prossimo 17 aprile. La commissione elettorale composta dal sindaco Draià e dai consiglieri comunali D’Angelo, Roccazzella per la maggioranza e Dragà per la minoranza, ha nominato 36 scrutatori più 3 riserve che per le operazioni di voto percepiranno circa 104 euro. Ogni componente della commissione ha nominato 9 scrutatori. Giuseppe Interlicchia punta il dito sulla commissione e dice: <<La solita nomina in luogo di un normale sorteggio. Non si venga a dire che la legge preveda la nomina, perché esistono metodi e criteri che rispetterebbero comunque la norma di legge in oggetto. Al posto di nominare parenti e amici dei consiglieri, non si potevano individuare giovani tra i 18 e i 35 anni e, tra questi, sorteggiare i nominativi? Non si potevano, con altro criterio, individuare i disoccupati senza distinzione anagrafica e tra questi eseguire un sorteggio? Non si potevano combinare entrambi i criteri o utilizzarne altri ancora? La commissione elettorale poteva altresì adottare un criterio misto di merito e reddito, chiamando giovani studenti, disoccupati o persone con bassa pensione, e un elevato grado di scolarità. In seguito, per rispettare i vincoli di forma e di legge, ognuno avrebbe potuto comunicare i nominativi scelti secondo i suddetti criteri ed evitare la solita mortificazione o la solita distinzione in “figli e figliastri”. Mi sembra paradossale vedere circa il 70% dei nominativi, riconducibile ad esponenti politici>>. A Interlicchia replica Filippa D’Angelo, componente della commissione e del gruppo consiliare del Pd. <<Invito Interlicchia ad andare a leggere il verbale di commissione. Per quanto mi riguarda, tra gli scrutatori non ci sono nomi riconducibili alla mia persona>>. Sul metodo utilizzato, D’Angelo precisa:<< Procedere con il sorteggio avrebbe in ogni caso potuto creare iniquità, visto che nelle liste sono iscritti anche numerosi cittadini percettori di reddito. Per quanto riguarda le fasce di reddito, non abbiamo potuto procedere in tal senso, a causa dei tempi stretti di nomina e perché, dopo la sentenza del Tar dello scorso 29 febbraio, sono in corso rideterminazione le quote Isee>>.

Arcangelo Santamaria