Cultura e Società

Il Sindaco di Enna, Di Pietro, nominato presidente del nuovo ATI. Soddisfazione per i Comitati cittadini

Il coordinamento provinciale dei comitati cittadini ennesi plaude alla scelta effettuata dai sindaci della provincia, per l’elezione di Maurizio Di Pietro, sindaco di Enna, a presidente del nuovo organismo Ati. Con decreto dell’Assessore Regionale all’Energia n. 75 del 29/01/2016 è stato infatti stabilito che le vecchie ATO idrico andavano definitivamente in soffitta e venivano sostituite entro il 12 aprile dalle nuove ATI (Assemblea Territoriale Idrica). In Provincia di Enna, seppure in ritardo, il 20 aprile è stato costituito il nuovo Organismo ed è stato eletto Presidente il Sindaco di Enna Avv. Maurizio Di Pietro. “I Comitati Cittadini Ennesi, appartenenti al Forum Regionale Acqua Pubblica e Beni Comuni nel congratularsi per la scelta fatta dalla maggioranza dei Sindaci- dichiara il coordinatore provinciale Carlo Garofalo-  augurano al neo-eletto Presidente  un buon lavoro, consci che il percorso sarà accidentato, ma sicuri che l’Avv. Di Pietro porterà all’interno di quell’Organismo, l’entusiasmo e le idee che in altre sedi e in tempi non sospetti ha esternato a favore di un servizio idrico tolto dalla speculazione e dai profitti dei privati. Per quanto ci riguarda, così come abbiamo fatto nel passato, ci mettiamo a disposizione del neo-Presidente per portare a compimento l’obiettivo che ci siamo prefissi: la gestione pubblica del servizio idrico.” Garofalo già referente del Forum Acqua ennese, fa alcune riflessioni sul nuovo organismo, nato a seguito dello scioglimento delle vecchie ATO ed a seguito di quello che è rimasto della legge regionale19/15 che ha ripubblicizzato in Sicilia il servizio idrico. “La bozza di statuto di costituzione dell’ATI, proposto dall’Assessore Regionale- continua Garofalo- è di tipo notarile e purtroppo nulla dice circa quanto previsto dalla succitata legge regionale n. 19/15 e cosa più grave, nulla prevede per quei 135 Comuni siciliani che nel 2010 hanno modificato i propri statuti, dichiarando l’acqua bene comune ed il servizio idrico privo di rilevanza economica. E nulla dice in merito all’esito referendario del 2011. Tutto questo in barba alla democrazia ed alle regole democratiche.” Per Garofalo tuttavia, due rilievi importanti vanno fatti: 1) il nuovo Organismo è composto solo dai Comuni e la quota che ciascun Comune avrà è proporzionale alla popolazione residente nell’ultimo censimento. Fatto positivo: non avremo più come nell’ATO Idrico un Ente, come la ex Provincia, detentore del 50% delle quote. Senza dubbio, in questo caso, aumenta la possibilità di decidere in modo più partecipato; 2) il nuovo Organo di Governo, ai sensi della L.R. 19/15 dovrà prima di ogni cosa verificare i rapporti con il gestore, per cui i Commissari Liquidatori, nel passaggio delle consegne dovranno relazionare e allegare ogni atto compiuto con i poteri sostitutivi. Tale documentazione diventa necessaria ed indispensabile per la costituzione della Commissione Tecnica prevista dall’art. 13 della L.R. 19/15 (nota come “emendamento Enna”, in quanto voluta fortemente dai comitati cittadini ennesi e fatta propria da alcuni deputati regionali), la quale dovrà entro 60 gg. dalla sua costituzione verificare le inadempienze contrattuali del gestore e proporre anche l’eventuale rescissione del contratto con il gestore. In questo passaggio assume una forte valenza politica l’ordinanza “salvacontratto” predisposta dal commissario liquidatore e contro la quale i Sindaci di Troina e Agira hanno presentato, a suo tempo, ricorso al TAR. Adesso la palla passa ai Sindaci- conclude Garofalo- non ci sono scuse. A loro l’arduo compito di verificare la correttezza del rapporto contrattuale con Acquaenna ed essere eventualmente conseguenti. Noi riteniamo che in questa vicenda, con l’elezione del Sindaco Di Pietro, un altro pezzo di muro di gomma si è spaccato, con la consapevolezza che solo un lavoro di squadra e sinergico tra quanti si sono spesi sulla vicenda dell’acqua pubblica, potrà dire fine a questa triste vicenda che ha visto e vede i cittadini di Enna vessati da un costo del prezioso liquido tra i più cari d’Italia.”