Sanità

“Avevamo predisposto il contratto come voleva l’Asp, ma poi non si sono più fatti sentire”. La superiora del Boccone del povero ci racconta come è andata col trasferimento del poliambulatorio

Non si sono per nulla spenti i riflettori sulla vicenda della chiusura del poliambulatorio comunale, che fa capo all’Azienda sanitaria provinciale di Enna. Ancora molti gli interrogativi e le cose da chiarire. Tra queste, il fallito accordo (sembrava cosa fatta), tra l’Asp e la casa di riposo Il “Boccone del povero”, dove stavano per essere trasferiti tutti i servizi sanitari che erano attivi nell’attiguo poliambulatorio. Ma perché l’accordo è saltato? Madre Shibi Lawrance, superiora delle suore che gestiscono il centro per anziani, dice: << Nella qualità di Superiora della struttura sono stata più volte contattata dal sindaco del comune di Valguarnera e da altri componenti dell’amministrazione comunale, i quali manifestavano il loro interesse a prendere in locazione alcuni dei nostri locali. Pertanto, animate dallo spirito di assistenza caritatevole che ha caratterizzato la nostra presenza a Valguarnera sin dal 6 aprile 1883, con immediatezza, con il consenso degli organi di governo dell’Ente Religioso, ho manifestato la nostra disponibilità>>. Occorre sottolineare che le suore stavano mettendo a disposizione ben 10 stanze e 8 di queste munite di bagni. Ma qualcosa non è andato per il verso giusto. <<Sin da subito- dice la suora- sono emerse alcune incongruenze e palesi contraddizioni nell’atteggiamento sia dell’Asp che dei componenti dell’amministrazione comunale. Infatti, in un primo momento era stato comunicato che l’Asp non poteva sottoscrivere contratti di locazione ma, al più avrebbe potuto solo riconoscere alla struttura una sorta di contributo, salvo poi cambiare idea e dire che avrebbero potuto procedere a sottoscrivere il contratto. Ciononostante, l’Ente Religioso, interessato a concedere i locali in questione, anche per il bene e l’interesse della comunità cittadina, ha incaricato il legale della Congregazione (avvocato Giuseppe Bisso), al fine di procedere alla redazione e sottoscrizione del contratto>>. Ed infatti, il legale, lo scorso 22 aprile, si è recato a Valguarnera per presenziare ad un incontro con il sindaco e il presidente del consiglio comunale. <<Sin da subito- racconta la suora- è stato manifestato il nostro interesse e disponibilità a venire incontro a tutte le esigenze dell’Asp e soprattutto della comunità cittadina tanto che, vista l’urgenza manifestata dal sindaco, l’avvocato Bisso ha immediatamente provveduto a redigere la bozza di contratto che, il pomeriggio dello stesso giorno, ha provveduto ad inviare tramite mail all’indirizzo di posta elettronica del sindaco di Valguarnera. Tuttavia, in tale circostanza l’assenza dei rappresentati dell’Asp faceva presagire che non tutto era come si voleva fare apparire>>.”Il Boccone del povero” ha affrontato anche delle spese. <<Qualche giorno dopo il nostro legale è stato contattato da un certo signor Savoca dell’ufficio amministrazione dell’Asp, il quale chiedeva di provvedere ad apportare qualche modifica alla bozza e di fare redigere l’attestato di prestazione energetica (Ape) di modo che si potesse procedere alla sottoscrizione del contratto. L’avvocato Bisso si è immediatamente attivato apportando le modifiche richieste e facendo redigere l’Ape ad un tecnico di fiducia con costi a carico della Congregazione>>. Ma da Asp e dal comune di Valguarnera, nessuno si sarebbe più fatto sentire. A confermarlo è la madre superiora. <<Da quel momento in poi, inspiegabilmente, nessuno ha più contattato né noi né il nostro legale il quale, venuto a conoscenza delle dicerie e calunnie che circolano in paese nei nostri confronti, ha più volte tentato di contattare sia il sindaco che il signor Savoca, per chiedere chiarimenti su tale comportamento, senza tuttavia ricevere alcuna risposta>>. La suora conclude: << Dopo vari tentativi sono riuscita a contattare il sindaco che ha riferito che l’Asp non era d’accordo col contratto e che cercavano soluzioni alternative. Per non creare disagi alla comunità Valguarnerese è mai mancata la disponibilità concedere in locazione la struttura ai patti e alle condizioni già convenute e previste dal contratto. Ci teniamo a sottolinearlo, a tutela della reputazione della Congregazione e nostra personale>>.

  • Arcangelo Santamaria