Politica

Casse comunali a secco, difficoltà nel pagare debiti e fatture. l’Altra voce: “Il comune ha una scopertura di cassa di 1 milione 500 mila euro”

Da giorni gira sempre più con insistenza la voce che il comune di Valguarnera ha seri problemi di cassa e che non stia più riuscendo a pagare fatture e debiti pendenti. In subbuglio anche i lavoratori dell’ex Rmi (Reddito minimo di inserimento), che avanzano varie mensilità. Uno di loro ha contattato la nostra redazione per dire: <<Stiamo continuando lo stesso a lavorare ma avanziamo l’indennità di 3 mesi. Al Comune ci hanno detto che possono pagarci solo una mensilità, ma cosa ci faccio con poco meno di 300 euro? Ho seri problemi anche a fare la spesa o pagare qualche bolletta>>. Sull’argomento “Casse vuote”, bocche cucite in casa dell’amministrazione comunale del sindaco Francesca Draià che abbiamo provato a contattare per avere un suo parere. Mentre il rappresentante cittadino del movimento politico di opposizione “L’altra Voce per Valguarnera”, Gabriele Leanza, dice: <<Per quello che sono le nostre conoscenze, il comune ha una scopertura di cassa di 1 milione 500 mila euro che provoca circa 70 mila euro all’anno di interessi passivi>>. Leanza scende nei particolari della spesa pubblica e afferma:<< Gli operatori della nettezza urbana non vengono pagati, mentre si pagano puntualmente le ditte esterne che affittano gli automezzi al comune; gli ex Rmi lavorano senza essere pagati da diversi mesi con la minaccia di licenziamento se non prestano il servizio. Inoltre nel bilancio approvato – aggiunge- non risultano contabilizzati i debiti del comune verso i privati. L’amministrazione comunale continua a spendere regolarmente, pensando solamente ad organizzare feste ed elargire contributi senza rendersi conto che, su ogni spesa impegnata, il comune paga gli interessi alla banca>>. A conferma delle insolvenze nei pagamenti c’è il rischio che salti il servizio di trasporto disabili, a causa dei mancati rimborsi del comune di Valguarnera, all’associazione di volontariato “Sicilia Emergenza”. Il sodalizio sanitario ogni giorno, dal lunedì al sabato, accompagna 7 persone diversabili, durante l’arco della giornata, ai centri di riabilitazione di Enna e Caltanissetta. Ma dal mese di gennaio, “Sicilia Emergenza” non percepisce dal comune nessun rimborso e, per tale ragione, sta valutando di sospendere il servizio che necessita di spese di carburante, manutenzione e assicurazione automezzi.

Arcangelo Santamaria