Cronaca e Attualità

Disservizi all’ufficio postale. Distribuzione a singhiozzo della corrispondenza e lunghe code agli sportelli

Una volta il postino suonava due volte, adesso non più. Proprio così. In quel celebre romanzo giallo di James M. Cain, intrecciato di passione e sesso, il postino era sempre puntuale. Come dargli torto. Ma adesso i tempi cambiano e visto il periodo di crisi e di contenimento della spesa pubblica, passa si e no una volta la settimana. Ma non perché ci siano mariti gelosi in giro, ma per il semplice fatto che a distribuire la posta in paese ci sono solo due postini con uno di rincalzo una tantum. Non solo, ma mentre prima il servizio partiva dalle poste di Valguarnera, da fine maggio parte da Enna e gli unici due postini rimasti si devono recare ogni mattina all’ufficio centrale, devono incasellare la posta di pertinenza, tornare a Valguarnera e distribuirla. Così che, non iniziano prima delle 11 e terminano quando va bene verso le 15. Poi la posta che non riescono a distribuire la riportano di nuovo ad Enna per essere ripresa qualche giorno dopo. C’è però un particolare non di poco conto. Essendo i postini solo due che coprono l’intero territorio, la posta non distribuita il giorno prima per mancanza di tempo, salta per tre- quattro giorni perché devono distribuire quella degli altri quartieri. E così chi aspetta una lettera ordinaria o una raccomandata o comunicazioni importanti, bollette da pagare, riviste, giornali e quant’altro, è costretto, come è capitato a qualche utente, recarsi personalmente all’ufficio centrale di Enna o attendere pazientemente che ripassi il postino nel proprio quartiere. Molte bollette con tanto di scadenza a breve arrivano regolarmente in ritardo, bollette che se non pagate entro la scadenza pattuita, si rischia la sospensione del servizio o il pagamento in ritardo con tanto di interessi di mora. Abbiamo chiamato per la replica l’ufficio provinciale preposto e ci rispondono che Valguarnera è uno dei comuni della provincia la cui consegna avviene regolarmente a giorni alterni. Il ritardo- ci dicono- può essere dovuto a fatti eccezionali, a carenza di toponomastica o ad utenti che cambiano indirizzo e non lo comunicano. Ma se il sevizio di distribuzione è molto carente, gli altri non brillano per puntualità. Le file all’ufficio postale ogni giorno si sprecano. A pagarne le spese soprattutto le persone anziane costrette a districarsi in code interminabili, per riscuotere la pensione o pagare le utenze domestiche. Su quattro sportelli, per carenza di personale ne viene aperto solamente uno o due. E dire che con la privatizzazione i servizi postali dovevano funzionare meglio.

Rino Caltagirone