Sanità

Poliambulatorio, l’1 luglio è passato ma i locali del Boccone del Povero sono ancora deserti

Nessun camice bianco, nessun ufficio, nessuna visita, solo stanze vuote. Così, ieri mattina, si presentava l’ala della casa di riposo “Il Boccone del povero”, dove dall’1 luglio sarebbero dovuti entrare in funzione tutti i servizi del poliambulatorio “Sebastiano Arena”, chiuso lo scorso 18 aprile. Almeno così era stato annunciato dopo l’avvenuta firma del contratto di locazione tra l’Azienda sanitaria provinciale e “Il Boccone del povero”. Ma ieri mattina, l’immobile era tristemente vuoto e solo un operaio di una ditta telefonica girava tra una stanza e l’altra della struttura per passare dei cavi. Poi l’arrivo di due dipendenti dell’Asp che non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione e qualche altra persona che, notata la nostra presenza, ha preferito girare i tacchi. I disagi per la popolazione valguarnerese continuano, visto che la soluzione tampone di riattivare alcune visite ambulatoriali presso l’ex sede della polizia municipale, dove vi si trovano pure il presidio di guardia medica ed il 118, non ha affatto lenito le sofferenze di quanti sono costretti a fare la spola tra Enna e Piazza Armerina, per usufruire del resto dei servizi sanitari e di medicina legale. Abbiamo tentato di comunicare con la direzione dell’Asp di Enna, ma ai vari numeri telefonici, non ha risposto nessuno. Siamo sempre pronti a pubblicare le dichiarazioni dei dirigenti dell’Azienda sanitaria, ai quali avremmo voluto chiedere quali sono i motivi del ritardo e soprattutto la data certa della riapertura del poliambulatorio “Sebastiano Arena”. Le stesse domande che si pongono migliaia di valguarneresi che devono vaccinare i loro figli, sottoporsi a sedute di fisioterapia, rinnovare la patente ed altro ancora. Sopportare 74 giorni di chiusura incomincia a diventare sempre più difficile. <<Non sono assolutamente stupito- dice Carlo Garofalo, coordinatore provinciale dei comitati cittadini- del fatto che oggi il poliambulatorio non ha riaperto i battenti. C’era forse troppo ottimismo nella data fissata dall’Asp e tanto propagandata, anche con tanta enfasi, da parte del sindaco, tanto da fare sorgere qualche sospetto. Ricordo a tutti che la data del 1° luglio fissata per la riapertura del poliambulatorio fu comunicata a mezzo stampa all’indomani della riuscitissima assemblea pubblica indetta dal comitato cittadino >>. Garofalo alza i toni e afferma: << Volevano forse fare desistere l’opinione pubblica, in quanto il problema era risolto? Fin dal primo momento siamo stati scettici, lo siamo ancora di più oggi, alla luce che nulla è fatto e nulla sarà fatto a brevissimo tempo. La cosa che più ci stupisce è l’indifferenza di quanti (presidenza della Regione, assessorato alla Sanità, Asp, sindaco e organi della magistratura), sono stati investiti del problema. Nessun riscontro da parte loro, tranne una nota della prefettura di Enna. Noi- conclude- saremo vigili e invitiamo la gente a non mollare>>.

Arcangelo Santamaria