Cultura e Società

Accordo con gli arabi, cosa ci sarà di così grosso che non si può neanche parlarne?

L’accordo d’intesa per la costituzione del”King Salman Cultural and Architectural Islamic Arabic Center”, avente tra le sue finalità anche “la promozione della cultura islamica” nel nostro territorio, sta suscitando forte preoccupazione tra la gente. L’accordo con il governo dell’Arabia Saudita, firmato, oltre che dai sindaci di Aidone e Piazza Armerina, anche dal nostro sindaco, Francesca Draià, come è ormai noto, prevede anche “la costruzione di una Moschea a Valguarnera che diverrebbe la seconda ufficiale e costruita a regola d’arte in Italia”. Un investimento di 30 milioni di euro da parte dell’Arabia Saudita. Una bella cifra per un territorio economicamente depresso come il nostro. Ma nonostante le difficotà economiche che tante famiglie stanno attraversando, tra l’opinione pubblica si registra una diffusa preoccupazione, ovviamente influenzata da quanto, da qualche anno a questa parte, sta accandendo nel mondo. Si stava organizzando un’assemblea per dibattere su questo tema; un’assemblea alla quale era stata invitata anche il sindaco Draià. Confrontarsi, dibattere, cercare il dialogo e attraverso questo giungere a delle conclusioni che facciano il bene della collettività, è sempre la strada da percorrere. Le forti ingerenze registrate in questi giorni ed il tentaivo di soffocare ogni possibile dibattito su questo argomento, per fortuna, ha sortito l’effetto contrario. Ora tutti vogliamo sapere cosa cela l’accordo con l’Arabia Saudita. Approffondendo l’argomento si è saputo che è ancora inevasa una richiesta di convocazione del consiglio comunale, da parte del gruppo di opposizione “L’Altra voce per Valguarnera”, che chiede chiarimenti sul protocollo d’intesa con gli arabi. Così come è inevasa una richiesta dei documenti riguardanti questa vicenda, inoltrata da più di un mese dal Movimento 5 Stelle. Perchè le istituzioni comunali si trincerano dietro questo silenzio? Da un lato si dice che l’accordo siglato non ha nessuna valenza e dall’altro non si danno le risposte alle domande che la cittadinanza pone. I 30 milioni di euro saranno versati nelle casse di una Fondazione Culturale che sarà gestita da una Cda (Consiglio di amministrazione), che gestirà economicamente ed operativamente il progetto previsto nell’accordo. Chi farà parte del Cda? E’ vero che si tengono già riunioni in studi tecnici valguarneresi per pianificare i progetti previsti nell’accordo con l’Arabia Saudita? Se non si risponde a queste domande, le preoccupazioni della gente e le possibili illazioni di forti interessi economici da parte di soggetti privati che stanno trionfando sull’interesse collettivo, prenderanno sempre più piede. Parliamone. Spiegateci (se ce ne sono) le ricadute positive di questo accordo sull’intero territorio.

Arcangelo Santamaria