Sanità

Poliambulatorio, dopo le promesse solo 120 giorni di disagi.

Ancora chiuso il poliambulatorio di Valguarnera, con disagi che hanno raggiunto numeri da record. All’Azienda sanitaria provinciale di Enna, infatti, non sono stati sufficienti 120 giorni, per porre rimedio alla chiusura del poliambulatorio “Sebastiano Arena”, avvenuta lo scorso 18 aprile. Una chiusura scaturita dopo un controllo dei Nas che avevano evidenziato diverse anomalie alla struttura sanitaria; una chiusura che ha determinato, prima la sospensione e poi il drastico ridimensionamento dei 12 servizi di medicina specialistica che erano attivi a Valguarnera. A salvarsi sono stati solo il presidio del 118 e quello di Guardia medica, trasferiti presso l’ex sede della polizia municipale, messa a disposizone dal comune di Valguarnera. Centoventi giorni di disagi per migliaia di utenti che hanno dovuto iniziare a viaggiare per Enna e Piazza Armerina, lì dove sono stati trasferiti i servizi del “Sebastiano Arena”. Centoventi giorni di aspre polemiche, di battaglie civili e di annunci di riapertura del poliambulatorio; annunci clamorosamente smentiti dai fatti. Poi l’affitto da parte dell’Asp di alcuni locali attigui al “Sebastiano Arena”, di proprietà della casa di riposo “Il Boccone del povero”. Una locazione che sembrava avere risolto tutti i problemi e che, invece, sino ad ora, non ha sortito tutti gli effetti sperati. Adeguati i locali de “Il Boccone del povero” con alcuni lavori alle pareti, agli ingressi e alle rete telefonica, tutto sembrava filare liscio. L’ennesimo annuncio di imminente riapertura, infatti, si è rivelata una mezza bufala. Ad essere attivato, infatti, è stato solo un ufficio amministrativo, mentre per essere riattivati tutti i servizi sanitari, occorre traslocare gli arredi e le apparecchiature rimasti chiusi a pochi metri di distanza all’interno del “Sebastiano Arena”. Il clima estivo, altri argomenti (la questione della moschea araba su tutti), hanno addombrato la vicenda “Poliambulatorio”, ma non hanno certamente lenito i disagi di migliaia di utenti.

Arcangelo Santamaria