Politica

Chiesta convocazione urgente e straordinaria del Consiglio Comunale

Il gruppo consiliare d’opposizione «l’Altra Voce» con una nota indirizzata al presidente del Consiglio valguarnerese e, per conoscenza, ai consiglieri comunali di Piazza Armerina e Aidone ha chiesto la convocazione straordinaria e urgente del consesso cittadino per discutere e votare un ordine del giorno che impegni l’Ente municipale a non dare seguito al protocollo sottoscritto dal sindaco Francesca Draià per la realizzazione di un centro culturale islamico, una moschea e altre iniziative complementari. Secondo i richiedenti «il protocollo non è rappresentativo degli interessi della nostra comunità e gli impegni assunti con la sottoscrizione e la costruzione di una moschea alterano l’assetto culturale, politico e religioso del nostro territorio». La nota de l’Altra Voce continua «Diffidando il Sindaco dal sottoscrivere in futuro qualunque accordo di natura culturale, politica e religiosa senza avere consultato gli organi istituzionali ed in caso di diversità di opinioni, rimettere le determinazioni alla volontà dei cittadini attraverso una consultazione referendaria».

La vicenda tiene banco da tempo essendo rimbalzata anche sui giornali a tiratura nazionale. E coinvolge anche Piazza Armerina e Aidone i cui sindaci hanno parimenti sottoscritto quell’accordo con un emissario saudita che, pur se figurando nel documento, non risulta tra i firmatari. Come per il soprintendente ai Beni culturali di Enna, pure lui indicato nell’accordo, che tiene a far sapere di non aver sottoscritto alcunché. Irreperibile anche l’archeologo individuato come trait d’union tra arabi e locali. Insomma, stranezze, dicerie e tante opacità. Che alimentano una ridda di voci di cui adesso la popolazione chiede conto. Infatti, a Valguarnera s’è costituito un comitato per il «NO alla moschea» ed altre iniziative analoghe sono state avviate negli altri comuni interessati.

La Sindaco dal canto suo minimizza. Pur non negando l’esistenza del documento riservato, dice che si tratta solo di una presa d’atto di cose future ed eventuali. Il dibattito consiliare, si spera, chiarirà.

Salvatore Di Vita