Cultura e SocietàLavoro

Natale senza stipendio e tredicesima per i lavoratori di Floristella. Venturino: “Un ente lasciato a sé stesso, quasi lo si volesse lasciar morire”

Il Consiglio d’amministrazione del Parco minerario Floristella-Grottacalda non può essere insediato senza la riforma dello statuto che ne disponga la riduzione dei componenti introdotta dalla normativa regionale. Mancando il Cda, non si può approvare il bilancio di previsione 2016. L’esercizio provvisorio è scaduto già da novembre. Ne consegue la paralisi gestionale dell’Ente perché nessuna attività è programmabile e nessuna spesa è possibile. Compresa quella per la retribuzione del personale che nel mese corrente non percepirà lo stipendio e la tredicesima.
È questo il disarmante scenario messo in chiaro da una «conversazione allargata» voluta da Antonio Venturino, vice presidente dell’Assemblea regionale siciliana, alla presenza di Rosario Cultrone, presidente dell’Ente Parco, e dei lavoratori interessati.
Una situazione paradossale determinata dalle due velocità con cui si muove la burocrazia regionale. Da un lato, la presidenza della regione che ha provveduto nel giugno scorso alla nomina del presidente del Parco mettendo fine alla precedente gestione commissariale. Dall’altro, l’assessorato ai Beni culturali che sembra procedere col freno a mano tirato per gli atti di sua competenza. In primis, l’elaborazione del nuovo statuto e la nomina di un commissario ad acta per il bilancio. Per quest’ultimo adempimento il dirigente generale Gaetano Pennino, con una nota del 24 novembre, ha individuato in Giuseppe Avenia il funzionario da incaricare. Ma non c’è ancora il decreto assessoriale che ne formalizzi la nomina.
Perdurando così le cose, Cultrone sta governando l’Ente con poteri più che dimezzati. Infatti, può disporre dei poteri propri del presidente ma non di quelli del consiglio che al momento non può insediare ed a cui non può sostituirsi. Tutte circostanze fatte oggetto della dovuta corrispondenza istituzionale ma che tardano ad ottenere un riscontro.
«Un ente lasciato a sé stesso – dice Venturino – quasi lo si volesse lasciar morire. E spero non si tratti di disattenzione propedeutica ad “attenzioni altre”. Sarebbe un grave errore perché Floristella è un asset strategico del più vasto patrimonio culturale dell’area a cui non si può rinunciare. Per questo martedì cercherò l’intesa con l’assessore Lantieri e l’on. Alloro affinché ci si muova tutti insieme per rappresentare la questione alla Regione. Intanto, per far fronte alle due emergenze, quella degli stipendi del personale e quella della riforma statutaria».

L’ottocentesco Palazzo Pennisi rimane ancora chiuso

Il Parco minerario Floristella-Grottacalda è un ente pubblico della regione siciliana (partecipato dai comuni di Aidone, Piazza Armerina, Valguarnera, Enna ed ex provincia) sorto nel 1991 per tutelare i luoghi delle omonime zolfare e recuperarne le vestigia a cominciare dall’ottocentesca residenza baronale dei Pennisi di Floristella, antichi proprietari della miniera prima del passaggio all’Ente Minerario Siciliano. Oggi quel palazzo, dopo l’esproprio per pubblica utilità e un primo intervento che lo ha salvato dal crollo definitivo, attende i lavori di completamento che lo consegneranno al territorio come museo della civiltà mineraria siciliana. Sarà una struttura di grande richiamo per la sua singolarità, specie perché inserita tra le numerose pertinenze minerarie già restaurate dall’Ente Parco che, con i diciotto dipendenti in servizio, ne cura l’ordinaria manutenzione, adempie alle funzioni amministrative e gestisce l’accoglienza dei numerosi visitatori.
Esiste già il progetto di completamento del palazzo a valere sui fondi comunitari, e nel 2012 venne anche approvato ma non finanziato. Nell’agosto scorso ad un tavolo tecnico convocato dalla presidenza della regione, i dirigenti generali dei Beni culturali, Protezione civile e Programmazione, Gaetano Pennino, Calogero Foti e Vincenzo Falgares, hanno convenuto di aggiornare il progetto museale esistente per includerlo nell’elenco dei beni a titolarità del Po-Fesr Sicilia 2014-2020.

Salvatore Di Vita