Politica

Quegli ex militanti del Pci

Lui se ne andato all’improvviso, giust’appena salutato l’anno nuovo con la famiglia. Lascia incredulità e sgomento nei suoi e tra i tanti amici che lo conoscevano. Ma per Pippo Malannata, scomparso la notte di Capodanno, c’è un necrologio tra gli altri che ne delinea vissuto e passione politica. È firmato «Gli ex militanti del Pci». E richiama alla mente un periodo storico tra i più intensi della storia nazionale, con significativi riverberi anche in quella locale.
Siamo a metà degli anni ’70, è il momento di maggior successo elettorale del più grosso partito della sinistra italiana e il disegno politico del «compromesso storico», con il coinvolgimento dei comunisti nella sfera di governo, si va affermando anche nei piccoli Comuni. Per realizzarlo, il Pci impegna i suoi uomini più rappresentativi. E a Valguarnera – cosa che pochi ricordano – fa eleggere nel consiglio comunale del 1975 un parlamentare nazionale: l’on. Pino Mancuso. Con lui, zolfataro ennese molto popolare per le lotte sostenute in difesa della categoria, entrano altri cinque comunisti tra cui lo stesso Pippo Malannata. Dovranno confrontarsi con la compagine democristiana forte di dieci consiglieri, i cinque socialdemocratici, gli altrettanti socialisti, due missini, un repubblicano e un indipendente. Molti i nomi di spicco in quel consiglio, tra cui, per citarne qualcuno, quelli che sono stati o diventeranno sindaci del comune: Pippo Accascina, Nino Bentivegna, Pippo Gallo, Peppino Giarrizzo, Tanino Parisi, Salvatore Bonanno, Serafino Camiolo, Francesco Scoto.
Pino Mancuso con gli altri del Pci promuovono le trattative con i partiti del cosiddetto «arco costituzionale» per la formazione di una maggioranza che comprenda le forze cattoliche e quelle della sinistra. Non pretendono l’ingresso in giunta dei consiglieri comunisti, ma l’avvio di un’azione amministrativa partecipata, conforme all’indirizzo politico e all’istanza di rinnovamento espressa dal corpo elettorale sul piano nazionale. Ma i tempi a Valguarnera non sono maturi per un simile cambiamento e la profferta comunista viene smorzata sul nascere dalla Dc «che pone in risalto le differenti concezioni politiche del Pci dagli altri partiti del centro-sinistra» già coinvolti nella gestione del municipio.
Ci vorranno altri vent’anni, altre condizioni politiche, l’apporto di altri uomini, per vedere un’alleanza organica tra le forze cattoliche e quelle progressiste di Valguarnera. Sarà nel 1995, con il Pci già sciolto da qualche anno e confluito nel Pds, che un raggruppamento denominato «Popolari e Progressisti» eleggerà a sindaco un postcomunista: il medico Salvatore Falco.

Salvatore Di Vita