Cultura e Società

Carnevale all’insegna della qualità e del divertimento.

Quello che si è appena concluso è stato un carnevale di indubbia qualità, che ha messo in mostra uno dei lati migliori dei valguarneresi: la capacità organizzativa e la voglia di fare festa. L’input partito lo scorso anno dall’amministrazione comunale che intendeva rilanciare il carnevale valguarnerese è stato recepito. Il sindaco Francesca Draià e in modo particolare l’assessore, Alfonso Trovato, hanno lavorato al meglio per assicurare un programma di tutto rispetto che coinvolgesse gran parte della cittadinanza. Le avverse condizioni meteo della scorsa domenica pomeriggio hanno fatto si che il giorno clou divenisse il martedì grasso. La mattina è toccato ai gruppi in maschera delle scuole cittadine che hanno sfilato per le principali strade del paese per poi esibirsi in piazza della Repubblica, sotto l’occhio attento di una apposita giuria. Nel pomeriggio, una volta archiviata la festa dedicata ai più piccoli, è stata la volta della parata dei carri e gruppi in maschera che la domenica precedente avevano dovuto battere in ritirata sotto una pioggia battente. Questa volta, invece, è stata festa grande con diversi carri di pregevole fattura, impreziositi da coloratissimi e affollati gruppi in maschera. La parata, partita alle 16,30 dall’ingresso del paese, tra due ali di folla ha attraversato il classico percorso, tra canti, balli e tanto divertimento, per poi concludersi in piazza della Repubblica con le esibizioni finali degli iscritti al concorso a premi indetto dall’amministrazione comunale. Animatori della serata, così come dell’intero carnevale sono stati i bravi Salvo Scardino e Roberto Oliveri. “I pirati dei caraibi” è stato il carro vincitore, mentre il gruppo abbinato è giunto al secondo posto. Per i gruppi, invece, ad aggiudicarsi il primo premio è stato il variopinto e festoso plotone dei ballerini brasiliani, mentre il carro abbinato si è classificato al secondo posto. Terzo posto sia come carro sia come gruppo per gli altrettanto numerosi e pittoreschi “ I pagliacci d’Italia”.

Arcangelo Santamaria