Cronaca e Attualità

Depositata al Comune perizia privata che dichiara idonea la struttura di Don Agatino Acireale per ospitare i migranti

Dovrebbero essere 25 tra migranti e richiedenti asilo gli ospiti che da qui a poco dovrebbe accogliere il Centro sociale Papa Giovanni XXIII, di proprietà del sacerdote Agatino Acireale, ma di fatto già nella disponibilità della cooperativa “Ippocrate” di Enna di cui è legale rappresentante l’ex deputato e assessore regionale Paolo Colianni. Sull’arrivo dei migranti presso la struttura che sorge alla periferia del paese in contrada Marcato, almeno sino ad ora, l’uso del condizionale è d’obbligo visto che allo stato attuale, un tecnico di fiducia della cooperativa Ippocrate (l’architetto Giovanni Colombo di Mazzarino), ha attestato che il “centro sociale Papa Giovanni XXIII è una struttura idonea per divenire centro di accoglienza per stranieri e richiedenti asilo per un numero complessivo di 25 unità”. L’attestazione dell’architetto Colombo, lo scorso 16 giugno è stata inoltrata al sindaco di Valguarnera, Francesca Draià, dalla commissione prefettizia preposta alla verifica delle idoneità delle strutture di accoglienza destinate a cittadini stranieri. Ma lo scorso 28 giugno l’Ufficio Tecnico del comune di Valguarnera, tramite il proprio responsabile, l’architetto, Giuseppe Di Vincenzo e il geometra Antonino Cirrincione, responsabile municipale dei servizi urbanistici ha indirizzato una nota alla prefettura di Enna, certificando che l’immobile di contrada Marcato, al momento ha una agibilità parziale per il piano terra (bar, cucina sala ristorante, ecc..) e che risulta non agibile per il primo piano adibito a camere da letto, così come certificato in precedenza dal referente del Servizio di Igiene e Sanità pubblica dall’Azienda sanitaria provinciale. Nel frattempo, l’Ufficio tecnico del comune di Valguarnera, proprio al referente del Servizio di Igiene e Sanità pubblica dall’Azienda sanitaria provinciale, ha chiesto un sopralluogo congiunto presso la struttura, al fine di verificare se sono mutate le condizioni igieniche e di sicurezza che qualche tempo addietro erano state non idonee a certificare l’agibilità dell’immobile. E’ ovvio che su questa vicenda sono puntati gli occhi dell’intera comunità che teme le larghe maglie dell’adesione di soggetti privati al bando prefettizio per la creazione di centri di accoglienza in paese.

Arcangelo Santamaria