HB STORY DAY di Annamaria Barone

Romanticismo e mistero

Ciao a tutti Voi

Febbraio è ancora il cuore dell’inverno nella maggior parte dei posti e può essere un tempo di tristezza nostalgia oppure un tempo di romanticita’ di poesia. La primavera è ancora molto lontana per la maggior parte di noi. Ma naturalmente la data da sottolineare a febbraio è San Valentino.
Si San Valentino Un giorno di frustrazione per alcuni , Esaltazione per altri, per altri con qualcosa di eccitante che potrebbe accadere che possiamo o non possiamo prevedere!! . Non è solo un giorno per gli amanti, ma anche la probabilita di esprimere l’amore per chi e’ a Noi Vicini.
E’ da notare che tutta la festa comprende molti cioccolatini, bottiglie di champagne, rose rosse profumate con gambo lungo semmai, bigliettini romantici or speciali e realmente da notare tutto questo come inevitabilmente romantico! ❤🌹❤💋🌹❤

Vi auguro buon divertimento con la lettura del mio articolo di questo mese e spero lo troverete piacevole ed interessante.

Spero il Vostro San Valentino possa essere favoloso 🌹 Una sorpresa ! ….. forse anche una proposta! Ed anche se questo non possa essere il tuo migliore San Valentino, c’è sempre l’anno prossimo!
Vi auguro di passare un Grande mese di Febbraio!

Con affetto

Annamaria 🌹

HB story day with love ❤

 

Leonardo di ser Piero da Vinci

Anchiano, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519 è stato un ingegnere, pittore e scienziatoitaliano.

Anchiano è una frazione del comune di Vinci, nella città metropolitana di Firenze.

Uomo d’ingegno e talento universale del Rinascimento, incarnò in pieno lo spirito della sua epoca, portandolo alle maggiori forme di espressione nei più disparati campi dell’arte e della conoscenza. Si occupò di architettura e scultura, fu disegnatore, trattatista, scenografo, anatomista, musicista progettista e inventore. È considerato uno dei più grandi geni dell’umanità.

Una Volta si racconta che in Milano dove era arrivato Leonardo scrisse una famosa “lettera d’impiego” di nove paragrafi, in cui descriveva innanzitutto i suoi progetti di ingegneristica, di apparati militari, di opere idrauliche, di architettura, e solo alla fine, di pittura e scultura, di cui occuparsi in tempo di pace, tra cui il progetto di un cavallo di bronzo per un monumento a Francesco Sforza.

Appare chiaro che Leonardo fosse intenzionato a restare a Milano, città che doveva affascinarlo per la sua apertura alle novità scientifiche e tecnologiche, causata dalle continue campagne militari.

Nei primi anni milanesi Leonardo proseguì con gli studi di meccanica, le invenzioni di macchine militari, la messa a punto di varie tecnologie.

Vasarri da alcune sue scrittura su Leonardo l Aretino scrive :

che «vedendosi vicino alla morte, disputando de le cose cattoliche, ritornando nella via buona, si ridusse a la fede cristiana con molti pianti. Laonde confesso e contrito, se bene è non poteva reggersi in piedi, volse devotamente pigliare il Santissimo Sacramento fuor de ‘l letto», morendo poi nelle braccia del re Francesco I.

Molte sue note mostrano disprezzo verso gli uomini di Chiesa: sui preti che dicono messa: «Molti fien quelli che, per esercitare la loro arte, si vestiran ricchissimamente, e questo parrà esser fatto secondo l’uso de’ grembiuli»
sulle chiese: «Assai saranno che lasceranno li esercizi e le fatiche e povertà di vita e di roba, e andranno abitare nelle ricchezze e trionfanti edifizi, mostrando questo esser il mezzo di farsi amico a Dio»;
sul vendere il Paradiso: «Infinita moltitudine venderanno pubblica e pacificamente cose di grandissimo prezzo, senza licenza del padrone di quelle, e che mai non furon loro, né in lor potestà, e a questo non provvederà la giustizia umana»
o anche «Le invisibili monete [le promesse di vita eterna] faran trionfare molti spenditori di quelle»;
sui conventi: «Quelli che saranno morti [i santi], dopo mille anni, fien quelli che daranno le spese a molti vivi [i frati]»
o ironizza sui riti: «Quelli che con vestimente bianche andranno con arrogante movimento minacciando con metallo e foco [il turibolo con l’incenso] chi non faceva lor detrimento alcuno
e sulla devozione delle immagini: «Parleranno li omini alli omini che non sentiranno; aran gli occhi aperti e non vedranno; parleranno a quelli e non fie lor risposto; chiederan grazie a chi arà orecchi e non ode; faran lume a chi è orbo»

Leonardo “esoterico”

Leonardo è sempre stato un personaggio avvolto da un alone di mistero, sia per la sua singolare personalità, sia per l’incredibile poliedricità dei suoi interessi, che suscitano ancora oggi curiosità.
Non mancano nel suo personaggio alcuni lati “oscuri”, che possono suscitare incertezze e perplessità, come i metodi con cui riusciva a condurre le sue indagini anatomiche, o il suo approccio materiale e immanente, quasi agnostico, così anticipatore dei tempi.
A ciò va aggiunta la scrittura criptica da destra a sinistra e l’abitudine, per divertimento, di inventare frasi in codice, anagrammi e rebus.

Il caso più eclatante ed emblematico resta senz’altro nel romanzo Il codice da Vinci di Dan Brown, col suo clamoroso successo editoriale e mediatico in tutto il mondo.
In esso, tra enigmi, omicidi e un fitto intreccio di storia, esoterismo, arte e teologia, si narra di un segreto sconvolgente per la Cristianità tramandato nei secoli da una sorta di società segreta, il Priorato di Sion, ma tenuto occulto dalle gerarchie ecclesiastiche e, negli ultimi tempi, dall’Opus Dei. Tale segreto riguarderebbe la natura umana di Cristo, il suo matrimonio con Maria Maddalena (simboleggiata essa stessa dal Graal) e l’esistenza di una loro progenie. Tra fatti storici realmente avvenuti e altri di pura fantasia, si sostiene che Leonardo abbia rivestito la carica di Gran Maestro del Priorato, celando in alcune sue opere, tramite allusioni e messaggi in codice, una serie di riferimenti alla sua partecipazione attiva e al segreto.

Tra le varie opere scelte da Dan Brown ci sono la Gioconda e il Cenacolo: il primo nasconderebbe un autoritratto del pittore in vesti femminili, il secondo sarebbe una rappresentazione del “segreto”, con san Giovanni che andrebbe identificato come la Maddalena.
Nonostante le infinite polemiche generate dal libro, per le discutibili ricostruzioni storiche e documentali e per gli ingenui errori iconografici, la curiosità e l’attenzione quasi maniacale generata su quasi tutto ciò che riguarda Leonardo ha avuto tutto sommato il merito di portare sotto i riflettori il genio di Vinci, con mostre, convegni, inchieste e documentari passati su tutti i media del mondo.

Dai suoi scritti traspare, però, l’immagine di un uomo molto meno socievole di quello che l’agiografia vasariana voglia imporre: «se tu sarai solo, tu sarai tutto tuo, e se sarai accompagnato da un solo compagno, sarai mezzo tuo, …….Le sue ricerche e i suoi lavori venivano infatti preferibilmente espletati in solitudine. Non era solito seguire regole rigide o abitudini prefissate, preferendo assecondare l’estro e l’ispirazione del momento La sua ricerca quasi maniacale della perfezione, con infiniti ritocchi e modifiche (come avvenne per la Gioconda) derivano dalla sua convinzione per cui la pittura, a differenza della musica, è destinata a restare e non a esaurirsi nella singola esibizione.

Nel 1494 Leonardo ricevette però una nuova commissione, legata al convento di Santa Maria delle Grazie, luogo caro al Moro, destinato alla celebrazione della famiglia Sforza, I lavori procedettero con la decorazione del refettorio, un ambiente rettangolare dove i frati domenicani consumavano i pasti. Si decise di affrescare le pareti minori con temi tradizionali: una Crocifissione, e un’Ultima Cena affidata a Leonardo.

In tale opera, che lo sollevò dai problemi economici imminenti, Leonardo riversò come in una summa tutti gli studi da lui compiuti in quegli anni, rappresentandone il capolavoro.