Special Force Expert

Special Force Expert, un mondo articolato di tecniche e procedure per la sicurezza

Buona Anno 2018 a tutti Voi lettori di Valguarnera.com notizie
Un Grande Grazie a Mr Sebastiano Giarrizzo!
Una persona veramente speciale per Me e per Moltissimi di Voi: un fratello, attento paziente, Che ha a cuore e cura le persone sempre
Grazie per questo progetto!

Mi Chiamo Gabriele per gli amici GAB
Sono Ex Forze Speciali, Esperto in Sicurezza Estrema e Vivo in Africa. Ho lavorato in molti territori pericolosi, Ho salvato Vite e molte Vite salvero’ ancora.

Ho portato a termine missioni difficili

Ho portato avanti missioni complicate rischiando in prima persona per portare a casa sani e salvi I miei uomini

Ho girato molti territori impervi e pericolosi

Ho usato protezioni per alto rischio
Ho avuto la fortuna di vivere ed esplorare la Foresta Amazzonica e la Foresta Nera del Congo

Sono diventato amico di una tribu ‘ molto antica chiamata pigmei ( Africa )
Con loro Ho cacciato in piena notte ed ho vissuto in un mondo senza tempo

Ho sempre la voglia di andare avanti e di rendere migliore la nostra vita con piacere e divertimento anche nella consapevolezza Che siamo tutti a rischio e Che :
” Si Vive Una Sola Volta “

Il mio ideale e’ Insegnare
Vi Raccontero ‘ Le mie Missioni nel modo piu semplice da leggere

Il mio messagio e’
“Perche si ha sempre qualcosa da imparare”

Valguarnera.com… Inizia la missione!

Raccontare scrivendo La mia professione e materia di Security / Sicurezza

Grazie di cuore
Buona lettura a Tutti

GAB

Parto da lontano con il mio primo articolo perché è doveroso entrare nella storia per capire ed imparare bene cosa sia sicurezza cosa rappresenta e che mondo articolato di tecniche e procedure racchiude. Navigando nella storia, da li possiamo capire meglio la differenza passo per passo che porta fino alla nascita delle forze speciali G.P Special Forces Expert.

Polizia e ordine pubblico
Roma imperiale

Secondo le ricostruzioni più verosimili, la Roma di Augusto contava all’incirca un milione di abitanti: cifra davvero considerevole.
In questo tessuto urbano trovarono spazio, nell’arco di poche generazioni, anche le caserme e i presidi dei corpi militari urbani, che presto diventarono un’immagine familiare per il cittadino della Roma imperiale.

Il numero di militari oscillava, a seconda dei computi, tra i 15.000 e i 25.000 uomini che accompagnavano, proteggevano, sorvegliavano rappresentanti del potere ed edifici civili, mescolandosi nel composito quadro della più grande metropoli antica, ma al tempo stesso segnalando la loro presenza e sottolineando la loro strutturale differenza rispetto ai cittadini attraverso l’abbigliamento, l’atteggiamento, il ruolo.

Solo Alessandria e, in condizione subordinata, Lione, come Roma, ebbero una popolazione militare altrettanto considerevole e stabile, così come quasi permanente era il servizio di questi soldati: si andava dalla ferma “leggera” dei pretoriani (16-17 anni) sino ai 20 anni degli urbaniciani. Nei mercati, nelle vie affollate, nei luoghi dove si svolgevano cerimonie solenni, dove si celebrava un trionfo, dove si distribuivano grano o donativi, dove si giocava e dove si dava spettacolo, le truppe erano sempre presenti.
Va da sé che la realtà romana presentava caratteristiche peculiari quanto sede centrale del potere imperiale; ma tutt’altra era la situazione dei territori provinciali, specialmente laddove erano acquartierate le legioni e i reparti ausiliari.

I compiti di polizia spettavano ai governatori che, in caso di sollevazioni, contro il rischio di minaccia per il potere ricorrevano con meno esitazioni alla repressione armata.

La creazione di corpi di truppa permanenti a Roma è parte del programma augusteo di tutela dell’ordine e della pace:
si trattò di un’operazione condotta con gradualità e sistematicità, al fine di non destare timori di bruschi sovvertimenti della repubblica. Il numero e la varietà dei corpi con funzioni di polizia attivi a Roma agli inizi del principato è tuttavia un segno chiaro del cambiamento decisivo di atmosfera tra repubblica e impero, anche ammettendo che una parte dei servizi d’ordine preesistenti in forma privata siano stati semplicemente ufficializzati cosi
Un ruolo fondamentale nel nuovo apparato era svolto dalle corti pretorie e da quelle urbane.
I pretoriani (tra i 5.000 e i 10.000 uomini, a seconda dei computi e delle epoche) erano al comando del prefetto al pretorio, un funzionario di rango equestre, come guardie del corpo e custodi delle residenze ufficiali. In assenza del principe, controllavano le strade, aiutavano a circoscrivere gli incendi gravi e svolgevano funzioni di polizia politica. Una corte intera controllava regolarmente i luoghi di spettacolo, al fine di reprimere gli eventuali episodi di violenza e sorvegliava le assemblee popolari. Questi soldati si trovavano così ad essere presenti in situazioni di tensione particolare (congiure di palazzo, malcontento popolare ect ect ) o nei luoghi dove si svolgevano dibattiti giudiziari solenni o discussi. Erano anche attivi al di fuori dell’ambito cittadino, al seguito dell’imperatore nei suoi viaggi; come partecipanti a spedizioni militari e come task force, sempre su ordine del principe, per sedare eventuali insurrezioni.