Cronaca e Attualità

Arrestato artigiano trovato in possesso di un fucile con matricola della canna abrasa.

Nella giornata del 28 Febbraio, la Polizia di Stato, ed in particolare la Squadra Mobile – diretto dal Vice Questore Aggiunto dott. Gabriele Presti e coordinato dal Comm. Capo dott. Emanuele Vaccaro – unitamente ai colleghi del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina – diretti dal Commissario Capo Dott. Sergio Carrubba – nell’ambito di una più complessa attività di controllo del territorio realizzata congiuntamente alla Compagnia dell’Arma dei Carabinieri di Piazza Armerina ha arrestato tale NICASTRO Silvio, classe 1955, residente nella città dei mosaici, -colto nella flagranza dei delitti di cui agli artt. 81 cpv, 2 e 7 L.895/67 in combinato con l’art.23/1c. n.2 L.110/75 e artt.648 c.p., ovvero possesso di arma clandestina, di arma comune da sparo e ricettazione, ed in particolare per aver detenuto illegalmente, presso la sua abitazione, un fucile da caccia tipo doppietta, giustapposto, cal.12, con bascula provento di furto, e con le canne con matricola abrasa.

I Fatti

L’attività in argomento è scaturita da un servizio di polizia giudiziaria e controllo del territorio espletato senza soluzione di continuità nel territori di Pietraperzia, Barrafranca e Piazza Armerina, con più unità operative dislocate in varie zone urbane e rurali.

In tale contesto veniva eseguita una perquisizione alla ricerca di armi illegalmente detenute presso l’abitazione ed il fondo ove risiede il NICASTRO Silvio, ubicati in una contrada della città della SS madonna delle Vittorie, e, sotto il letto di una camera da letto, veniva rinvenuto un fucile, una doppietta, giustapposto, calibro 12, che presentava la matricola della canna abrasa, e pertanto era da ritenersi arma clandestina, mentre la bascula era parte di un fucile oggetto di furto nel 2008, in Provincia di Siracusa.

Pertanto, il NICASTRO, visto il grave reato commesso, in quanto trovato in possesso di un’arma clandestina, veniva dichiarato in stato di arresto, mentre il fucile veniva posto in sequestro per il proseguimento delle indagini tese ad accertarne la provenienza, e l’eventuale coinvolgimento in passato nella perpetrazione di fatti di reato.

L’arrestato venivano accompagnato presso la sua abitazione, in regime di arresti domiciliari, come disposto dall’A.G. procedente, la Procura della Repubblica di Enna, che ha coordinato brillantemente le indagini, nella persona della dottoressa Stefania Leonte.