Scuola e Università

Il Preside si prepara per un eventuale “trasloco” della Scuola media “A. Pavone”

E’ stata una telefonata del sindaco Francesca Draià al dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Mazzini”, Roberto Ferrera, a mettere in moto l’istituzione scolastica cittadina, per preparare un piano operativo di emergenza per la paventata chiusura della scuola media “Angelo Pavone”. Nessun documento ufficiale, quindi, ma solo una comunicazione verbale che, da parte del comune di Valguarnera, annunciava la possibilità di una chiusura della scuola “Pavone”, a seguito dei risultati che a breve usciranno fuori da alcuni rilievi antisimici commissionati ad una ditta privata dall’ente proprietario dell’immobile che è proprio il comune di Valguarnera (ente intenzionato anche ad accedere ad un bando di finanziamento per la ristrutturazione della scuola, a seguito di un progetto già pronto del costo complessivo di 3milioni 200 mila euro). Questo è quanto emerso dal Consiglio d’Istituto, convocato dal presidente Gianluca Camizzi, svoltosi giovedì sera. Il preside Ferrera, oltre ad informare del fatto che assieme ad alcuni suoi collaboratori, a seguito della telefonata del sindaco, ha eseguito un sopralluogo presso il plesso “Don Bosco”, per valutare se trasferire in quest’altro immobile le 9 classi della “Pavone”, ha palesato tutti i problemi di non facile e rapida soluzione che si verrebbero a creare. Circa 200 alunni, ad anno a scolastico in corso, dovrebbero cambiare sede, trasferirisi dalla parte opposta del paese e rimanere privi di importanti strumenti didattici. La scuola “Pavone”, infatti, oltre alle aule, ospita diversi laboratori (linguistico, informatico, musicale), l’audutorium e la palestra. Una autentica mazzata per i programmi didattici avviati e le prove Invalsi che incombono. Durante la seduta del consiglio d’Istituto è stato anche evidenziato che l’arrivo di 200 nuovi ospiti presso la “Don Bosco”, per ragioni di sicurezza dovrebbe anche portare a rivedere il Piano di valutazione dei rischi. Oltretutto, se il trasferimento dovesse avvenire, il dirigente scolastico ha ipotizzato anche una rimodulazione dell’orario delle lezioni per consentire agli insegnanti di potere spostarsi tra il plesso Lanza e la nuova sede. Insomma, se il sindaco Draià dovesse emettere l’ordinanza di chiusura della scuola “Pavone”, i disagi che si verrebero a creare non sarebbero pochi. Ovviamente si attende il risultato delle indagini antisismiche e quelle del genio civile di Enna, al quale i gruppi di minoranza in consiglio comunale hanno chiesto di rivolgersi prima di prendere qualsiasi decisione.

Arcangelo Santamaria