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Il Sindaco chiude la Scuola Media Pavone per “motivi strutturali”

Alla fine l’annunciata e tanto temuta chiusura della scuola media “Pavone”, uno dei due plessi di cui sui compone la scuola media “Lanza- Pavone” è arrivata. Il sindaco Francesca Draià, con una propria ordinanza “per motivi strutturali”, ha disposto la chiusura dell’istituto, il trasferimento delle classi e la conseguente sospensione dell’attività didattica da oggi al prossimo 9 maggio. Sul patrimonio immobiliare-scolastico cittadino, si abbatte una autentica tegola che, oltre alla sospensione didattica in un momento cruciale dell’anno scolastico, creerà non pochi disagi all’utenza della scuola media “Lanza- Pavone”. A seguito dell’ordinanza di chiusura, l’intera scuola media rimarrà senza palestra. In maniera particolare gli alunni e gli insegnanti della scuola “Pavone”, dovranno fare a meno di vari laboratori didattici e gli insegnanti che sino a ieri ricoprivano le loro cattedre tra due immobili attigui, dal prossimo 9 maggio dovranno spostarsi da una parte all’altra del paese. Le classi della scuola “Angelo Pavone”, infatti, saranno trasferite in un’ala della scuola “Don Bosco” che sorge nella parte alta del paese. Ma quali sono stati i motivi della chiusura della “Pavone”? Il sindaco Francesca Draià ha fondato la propria ordinanza su una relazione tecnica di parte (costo 16 mila euro), eseguita dall’ingegnere Giuseppe Garufi, che ha effettuato la verifica della vulnerabilità sismica di livello LC2 e le indagini strutturali del plesso scolastico. Dai risultati, così come recita l’ordinanza del sindaco, “si conferma un giudizio negativo in relazione al comportamento della struttura in esame, poiché risulta indispensabile intervenire per le carenze strutturali riscontrate in termini di rigidezza. La struttura, così come realizzata- dice l’ordinanza di Draià- presenta delle criticità che compromettono la staticità. La struttura nelle condizioni in cui si trova è inadatta alla destinazione d’uso attuale e necessita immediatamente di un intervento di adeguamento statico e sismico”. Il comune di Valguarnera, ha già incaricato una ditta per il trasloco, per un costo di 2mila 591 euro. Immediate sono nate le polemiche sui tempi ed i modi di chiusura dell’istituto. I gruppi consiliari di minoranza, avevano chiesto che prima di ordinare la chiusura della scuola, oltre alla relazione di un tecnico di parte si sentisse il parere del Genio civile e della Protezione civile. L’assessore ai Lavori pubblici, Fabio Riccobene:<< Il plesso è stato chiuso per l’incolumità in primis dei ragazzi (nostri figli) e di tutto il personale presente a scuola. Non si gioca con la vita delle persone perché siamo tutti bravi a fare politica con la pelle degli altri. Io in questo caso, oltre che amministratore, sono uomo, padre e marito e non vorrei mai assistere a tragedie come quelle vissute all’Aquila o altrove. Mi dispiace che si parli di organi competenti ma perché in un Comune oltre il Sindaco e l’Ufficio tecnico e il Preside per la scuola non mi risulta ci sia altro organo competente>>. Arcangelo Santamaria