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L’altra voce e Forza italia inviano alla procura una memoria difensiva sulla vicenda del Piano Rifiuti

Saranno tante le cose che la procura della repubblica di Enna dovrà chiarire sulla querelle “Rifiuti” che da mesi imperversa al comune di Valguarnera. Alla procura ennese, infatti, si sono rivolti i gruppi consiliari di minoranza “L’Altra Voce per Valguarnera” e Forza Italia, producendo una  memoria difensiva relativa a comunicazione alla Procura della Repubblica di Enna effettuata con delibera di giunta comunale n. 41 del 28 marzo 2018 “Determinazione in merito al Piano per la gestione del servizio rifiuti e alla gestione provvisoria del servizio per l’anno in corso”.

Ecco cosa scrivono i consiglieri comunali Giuseppe Speranza e Concetta Dragà, rispettivamente capigruppo de “L’Altra Voce per Valguarnera” e Forza Italia, oltre che alla procura della repubblica di Enna anche alla Procura della Corte dei Conti di Palermo, al Dipartimento Regionale Acqua e Rifiuti – Servizio 5 al Commissario Straordinario della SRR Enna, al Presidente della Regione Sicilia e al Prefetto di Enna.

“Nella citata delibera viene approvata la proposta a firma del Responsabile del Settore Tecnico Arch. G. Di Vincenzo e dell’Assessore Fabio Riccobene i quali, oltre ad effettuare gratuite accuse ai Consiglieri Comunali sulla propria determinazione assunta con deliberazione n. 16 del 24/03/2018 relativamente alla proposta della Giunta Comunale n. 147 del 29/12/2017 che prevedeva, tra l’altro, l’aumento di circa il 34% della Tariffa sulla gestione del servizio, hanno proposto di inviare gli atti alla Procura della Repubblica di Enna.
Per questa motivazione riteniamo di dovere evidenziare che tale determinazione sia lesiva delle prerogative ascritte alla funzione di consigliere comunale il quale ha il dovere di esaminare con scienza e coscienza gli atti proposti e di effettuare, prima di dare il proprio assenso, tutte le valutazioni che il caso comporta. Pertanto era stato richiesto l’apporto tecnico esterno al fine di esaminare la proposta, fattispecie prevista dall’art. 60 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale. Nonostante la deliberazione della Commissione consiliare in tal senso, il Presidente non ha mai dato esecuzione, viziando la fase istruttoria dell’atto posto in esame che prevedeva il parere preventivo della Commissione Consiliare di merito.
La richiesta di supporto tecnico appare del tutto ovvia anche in considerazione del fatto che il proponente (Arch. Di Vincenzo) svolge prevalentemente la funzione di insegnante e, in via subordinata, quella di tecnico a seguito di conferimento d’incarichi assegnati, di volta in volta, da pubblici amministratori.
Dagli atti di cui alle deliberazioni di Consiglio Comunale, questi gruppi consiliari hanno sempre denunziato l’inadeguatezza nell’affrontare il sistema di gestione dei rifiuti.
Negli ultimi tre anni l’Ente ha operato in regime di emergenza conferendo direttamente a ditte private il servizio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, senza compiere alcun atto concreto per il superamento dell’emergenza.
La legge che regolamenta il Servizio esiste, il nostro Ente aveva già presentato nel 2014 il Piano di normalizzazione del Servizio, Piano Approvato con Decreto del Dirigente Generale del Dipartimento Acqua e Rifiuti n. 245 dell’11/03/2015.
Tale Provvedimento, la cui valutazione era di esclusiva competenza del Consiglio Comunale, è stato disatteso e si è preferito continuare a conferire incarichi con Ordinanze Sindacali a Ditte private, le quali hanno svolto il servizio in maniera certamente più efficiente rispetto all’ATO ma senza ottemperare alle normative di settore. Le ditte sono state sanzionate dagli organi ispettivi e dagli organi di Polizia Giudiziaria per avere violato le normative sulla sicurezza dei lavoratori e utilizzato mezzi non autorizzati per il trasporto dei rifiuti. Le medesime ditte non hanno, per altro, mai istituito la sede operativa del cantiere con i requisiti previsti dalla normativa di riferimento (spogliatoio, bagni ecologici ecc.).
Nessun atto concreto tendente alla risoluzione della problematica e al superamento dell’emergenza è stato mai posto in essere, né proposto dagli stessi Dirigenti così zelanti nel denunziare alla Procura della Repubblica le legittime scelte dei Consiglieri Comunali i quali hanno assoluta libertà di giudizio sugli atti di propria competenza.

Per completezza d’informazione si allega la nota a nostra firma inviata in data 28/05/2018 (Allegato 1).

Valguarnera Caropepe, 18/06/2018
f.to Concetta Dragà nella qualità di capogruppo del gruppo consiliare “Forza Italia”
f.to Giuseppe Speranza nella qualità di capogruppo del gruppo consiliare “L’Altra Voce per Valguarnera”

Allegato 1
GRUPPO CONSILIARE L’ALTRA VOCE PER VALGUARNERA
GRUPPO CONSILIARE FORZA ITALIA

Presidente del Consiglio Comunale di Valguarnera
Dipartimento Regionale Acqua e dei Rifiuti – Servizio 5
Commissario Straordinario della SRR Enna
e p.c. Al Presidente della Regione Sicilia
Al Prefetto di Enna
Alla Procura della Corte dei Conti di Palermo

Oggetto: Piano Intervento Gestione integrata rifiuti.

Il Presidente del Consiglio Comunale in data 24/05/2018 ha fornito copia ai gruppi consiliari della nota 18859 dell’11/05/2018, della nota 19759 del 17/05/2018 e della nota di riscontro a firma del Sindaco.
In riferimento ai dati forniti osserviamo che vi è in atto un volgare tentativo di scaricare sul Consiglio Comunale responsabilità e ritardi attribuibili all’inerzia della Giunta Comunale la quale, in questi tre anni, non ha mai ritenuto opportuno coinvolgere il Consiglio Comunale sulle scelte strategiche che l’Ente avrebbe dovuto adottare in ordine al sistema rifiuti e alle relative modalità di gestione; in considerazione del fatto che l’organo competente a determinare se la gestione va affidata tramite gara a Ditta Privata o gestita con la formula in “House” è il Consiglio Comunale.
Per tale motivazione i nostri gruppi consiliari hanno richiesto da tempo la convocazione del Consiglio Comunale, al fine di conferire esplicito mandato alla Commissione Consiliare competente di elaborare delle linee guida sulla predisposizione del Piano d’intervento e sulle modalità di gestione del Servizio; con l’obiettivo di porre fine alle continue e dichiarate emergenze che hanno provocato, negli ultimi tre anni, ordinanze sindacali e affidamenti a ditte private le quali hanno continuato a svolgere il servizio e ad essere regolarmente retribuite nonostante non abbiano rispettato le norme contrattuali e risultano, inoltre, essere state sanzionate dagli organi ispettivi.
Riteniamo che la situazione di precarietà gestionale determinatasi in questi anni sia conseguenza diretta della scelta scellerata di chi ha proposto alla Giunta Comunale di revocare, con scarne motivazioni, la delibera di G.C. n. 126 del 20/10/2014 con la quale veniva approvato il Piano d’intervento per la gestione dei rifiuti, in attuazione della circolare a firma dell’Assessore per l’energia n. 221 del 01/02/2013.
Il Piano d’Intervento approvato dalla Giunta Comunale nel 2014 è stato ratificato dal Dipartimento Regionale con DDG n. 245 dell’11/03/2015. Il comune di Valguarnera è stato il primo a costituire l’ARO e a ricevere l’approvazione del Piano con decreto regionale. L’attuale Amministrazione Comunale, consumando un atto di grave inerzia amministrativa, ha ritenuto di non conformarsi al Decreto del Direttore Generale del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti e di emanare, negli ultimi tre anni, continue e reiterate ordinanze sindacali le quali, per certi versi, sono state censurate e ritenute illegittime dall’ANAC così come evidenziato nella diffida di cui alla nota del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti n. 18859 dell’11/05/208.
In diverse occasioni, testimoniate dagli atti consumati in Consiglio Comunale, i nostri gruppi consiliari hanno sollecitato la presentazione di un Piano d’intervento ed un’ipotesi di modalità di gestione del servizio; non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta. Il Servizio è stato effettuato, fino alla data del 31/12/2017, utilizzando il piano d’intervento ed il costo economico giusta delibera del Consiglio Comunale n. 67 del 30/09/214 che, per altro, prevedeva nella voce “spese generali” il costo per la messa in sicurezza della discarica di Cozzo Vuturo.
La domanda che ci si pone è la seguente: se per tre anni gli Uffici e la Giunta Comunale hanno ritenuto congruo quanto deliberato dal Consiglio Comunale nel 2014, perché nel mese di Marzo del 2018 il piano annuale provvisorio prevedeva un incremento delle tariffe pari a circa il 30%?.
La Giunta e gli Uffici Comunali hanno affermato che tale incremento dipende dalle voci di costo relative alla gestione dell’ECO PUNTO il quale è stato istituito in maniera anonima, senza una reale progettazione ed in un sito che nessuno ha dichiarato idoneo per destinazione d’uso. Riteniamo inoltre opportuno precisare che l’ECO PUNTO è cosa diversa dal Centro Comunale di Raccolta, infatti il CCR ha un costo di gestione mentre l’ECO Punto è un servizio che si autofinanzia e, pertanto, prevedere nel Piano un costo di 90 mila euro appare un’evidente anomalia e una distorsione del sistema di elaborazione del costo del servizio a carico dei cittadini.
Inoltre, sia l’assunzione in carico di ulteriori due dipendenti (personale tecnico/amministrativo da utilizzare per la gestione del servizio) che la realizzazione dell’ECO PUNTO risalgono al mese di settembre 2017. Per tale ragione risulta naturale chiedersi: se questi erano costi aggiuntivi perché non è stata effettuata alcuna proposta a copertura dei nuovi costi già nel 2017?
Se si è provveduto ad effettuare le scelte citate certamente le medesime dovevano avere copertura finanziaria, considerato che i relativi costi sono stati regolarmente sostenuti fino al mese di febbraio 2018.
Ci domandiamo ancora: per quale motivo, se nulla è cambiato rispetto al servizio erogato fino al mese di febbraio 2018, si è ritenuto opportuno sospendere il servizio erogato dall’ECO PUNTO? E per quale motivo la ditta che gestisce il servizio ha licenziato i due dipendenti che, per altro, fanno parte della dotazione organica spettante alla gestione del servizio nel Comune di Valguarnera e non certo per la gestione dell’ECO PUNTO?
Finiamola con lo scaricare responsabilità a chi non ne ha per nascondere le proprie.
Per le motivazioni esposte chiediamo, ancora una volta, al Presidente di convocare immediatamente il Consiglio Comunale al fine di deliberare sulla nostra proposta e portare in Consiglio Comunale, per essere discusso ed eventualmente adeguato alla volontà dell’organo consiliare, l’unico atto certo e valido ovvero l’approvazione del Piano d’intervento da parte della Giunta Comunale n. 126 del 20/10/2014 approvato dal Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti con DDG n. 245 del 11/03/2015, cosi come indicato al p.”a” della diffida del Dipartimento Regionale n. 18859 del 11/05/2018.
Questo garantirebbe immediatamente l’avvio delle procedure per la gara o per l’affidamento in House del Servizio.
Noi stiamo ancora aspettando.

28/05/2018
f.to Concetta Dragà nella qualità di capogruppo del gruppo consiliare “Forza Italia”
f.to Giuseppe Speranza nella qualità di capogruppo del gruppo consiliare “L’Altra Voce per Valguarnera”

 

Arcangelo Santamaria