Cronaca e Attualità

Aveva la “marijuana” nascosta nel cappuccio della felpa: giovane leonfortese arrestato dalla Polizia

Nella serata di ieri la Polizia di Stato ha tratto in arresto VALENTI Giovanni, leonfortese classe 1986, con precedenti di polizia, per essere stato colto nella flagranza del reato di detenzione ai fini spaccio di sostanza stupefacente del tipo “marijuana”, per un peso complessivo di circa 105 grammi lordi.
I FATTI
In particolare – nell’ambito dell’implementazione dei servizi di controllo del territorio e di contrasto fenomeno del traffico degli stupefacenti, disposti dal Questore della provincia di Enna – Dott. Antonino Pietro ROMEO – gli uomini della Squadra Mobile di Enna, diretti dal Vice Questore Aggiunto Dott. Gabriele PRESTI, unitamente agli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Leonforte, diretti dal Commissario Capo Dott. Alessio PUGLISI procedevano a controllare il VALENTI, il cui atteggiamento aveva fatto insospettire gli agenti, in quanto il giovane si aggirava da solo per le vie del paese con fare sospetto e col volto parzialmente occultato da un cappuccio. La perquisizione personale eseguita nei confronti dell’uomo permetteva di rinvenire – occultate all’interno del cappuccio del giubotto indossato al momento del controllo – due buste in plastica contenenti sostanza stupefacente del tipo “marijuana”, una del peso di circa grammi 56 e l’altra del peso di circa grammi 51. La perquisizione, estesa anche all’abitazione dell’uomo, permetteva di riscontrare la presunta attività di spaccio; all’interno della casa, infatti, veniva rinvenuta altra sostanza stupefacente del tipo “marijuana” per un peso complessivo di grammi 0,5 netti, corrispondente perfettamente ad una dose, oltre a un bilancino di precisione, utilizzato per la pesatura dello stupefacente.
Alla luce dell’attività di indagine svolta, Giovanni VALENTI veniva tratta in arresto in flagranza di reato e, su disposizione del P.M. di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna, Dott. Giovanni ROMANO, che coordina brillantemente le indagini, veniva posto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.