Politica

Palazzo Prato, dubbi sulle autorizzazioni alle modifiche strutturali di alcune stanze assegnate ad una associazione.

<<Chi ha autorizzato i lavori che di recente sono stati eseguiti all’interno di Palazzo Prato? Chi li ha eseguiti? E’ stata informata la sovrintendenza ai Beni culturali e quali valutazioni tecniche sono state effettuate dagli uffici preposti?>>. Sono questi i quesiti che il gruppo consiliare, tramite una interpellanza, ha rivolto al vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici, Fabio Riccobene. Ma cosa è avvenuto all’interno di Palazzo Prato, uno degli immobili storici della città che ai piani superiori ospita un museo etno-antropologico e al piano terra la sede della Pro loco “Terre di Carrapipi”, lo racconta il capogruppo de “L’Altra voce per Valguarnera”, Giuseppe Speranza. <<Nei giorni addietro abbiamo favorevolmente appreso dalla stampa -dice Speranza- dell’affidamento di una parte di Palazzo Prato all’associazione “Pane di Comunione” la cui lodevole attività trova il nostro convinto plauso. Nei giorni immediatamente precedenti l’inaugurazione della struttura, come testimoniano alcune foto, abbiamo registrato che all’interno dell’immobile sono stati effettuati lavori con evidenti modifiche alla struttura originaria>>. Ed è proprio sui questi lavori che “L’Altra Voce per Valguarnera” punta l’attenzione. <<Abbiamo ritenuto doveroso sollevare dubbi sulle modalità con cui sono stati autorizzati ed eseguiti gli interventi, non solo -precisa Speranza- perché chiaramente non risultano ascrivibili fra quelli classificati come manutenzione ordinaria, ma perché stranamente ad oggi non risulta presente agli atti nessun progetto di modifica ed adeguamento della struttura. Tenuto conto che Palazzo Prato risulterebbe assimilabile fra quelli ad interesse storico, sono stati informati dei lavori gli organismi competenti tra cui la Sovrintendenza di Enna? Da chi sono stati eseguiti i lavori? Quali valutazioni tecniche sono state effettuate dagli uffici preposti? Sono – conclude il consigliere comunale- alcuni degli interrogativi che abbiamo posto, ritenendo tali dubbi ragionevolmente fondati dall’uso disinvolto con la quale nel corso degli ultimi anni è stato amministrato il patrimonio comunale>>. Abbiamo contattato il vice sindaco, Fabio Riccobene, girando a lui i quesiti posti dal gruppo consiliare di opposizione. <<Devono rivolgersi al capo dell’Ufficio Tecnico. Io -ha aggiunto Riccobene- non autorizzo nessun lavoro. E’ compito del responsabile dell’Ufficio>>. A breve la questione dovrebbe arrivare in consiglio comunale e nell’aula del consesso si saprà se i dubbi sollevati dall’opposizione al governo cittadino, saranno fugati>>.

Arcangelo Santamaria