Cronaca e Attualità

La gente continua ad andarsene, i dati demografici del 2018 sono drammatici. Le testimonianze di chi è andato via

Dati demografici inesorabilmente drammatici per Valguarnera che anche nel 2018 perde abitanti con la popolazione che si attesta a 7 mila 558 unità a fronte dei 7 mila 648 dell’1 gennaio. La crisi economica in ogni settore, oramai da più di un decennio ha riaperto le porte al fenomeno dell’emigrazione, così come non accadeva più da anni, all’epoca del tanto rinomato e rimpianto polo tessile. Trend negativo nel rapporto nascite-morti (nel 2018 i valguarneresi nati sono stati 60, mentre quelli morti 79) e ancora più drammatico il rapporto tra cittadini in partenza e in ingresso in paese. A partire da Valguarnera sono stati in 158, mentre i nuovi residenti sono 93. Ovviamente i numeri non fanno altro che confermare quello che si nota in paese. In giro sempre più pensionati e sempre meno giovani, visto che in tanti sono stati costretti a partire in cerca di un lavoro. Un dato curioso è quello della presenza di cittadini stranieri a Valguarnera. In totale sono 113 (30 uomini e 75 donne). La maggior parte degli stranieri provengono dalla Romania; 61 persone, con 48 donne perlopiù impiegate come badanti. Dopo i romeni la comunità più nutrita è quella marocchina con 18 unità, seguita dai cinesi presenti in paese con 12 persone e poi da pakistani con 4 cittadini. “Occorre invertire la tendenza negativa” è il leitmotive che si sente da anni, ma di azioni concrete se ne sono viste ben poche. La speranza è quella che alla fine del 2019, il consuntivo demografico possa finalmente segnare una inversione di tendenza. Abbiamo cercato le testimonianze di chi in questi anni, a malincuore, ha lasciato Valguarnera, in cerca di un futuro migliore; un futuro che per fortuna ha trovato. Tra questi ci sono Gero D’Angelo e Paola Marotta, che hanno lasciato e con i loro 3 figli (all’epoca la più grande aveva soli 12 anni), si sono trasferiti in Svizzera.

Gero D’Angelo, apprezzato meccanico e con una autofficina tutta sua a Valguarnera, e la moglie Paola, 35 enne laureata in Teologia, nell’agosto del 2013 decidono di fare le valige e andare Svizzera, dove già risiedeva uno dei fratelli di Gero. <<Da quel giorno- racconta Gero- grazie a Dio- la nostra vita è cambiata in meglio. A Valguarnera le cose andavano bene sino al 2007, ma poi la crisi economica ha inciso pesantemente. Il lavoro diminuiva ed i clienti non pagavano.  Mia moglie ha atteso lo scorrimento di una graduatoria diocesana, che non è mai arrivato. In Svizzera mi sono subito impiegato in una autofficina e per me, che da ragazzo avevo già vissuto varie volte l’esperienza dell’emigrazione, ambientarsi è stato facile. Lasciare il paese, quindi, non è stato difficile così come lo è stato per mia moglie ed i miei figli. Ma abbiamo subito notato la grande differenza, soprattutto nel rapporto tasse-servizi. Integrarsi non è stato facile; abbiamo dovuto imparare il tedesco e con la forza di volontà abbiamo superato ogni ostacolo>>. Ma quali le ricette per invertire la rotta. Abbiamo sentito il professore valguarnerese, Alfonso Gambacurta, docente presso l’università La Sapienza, che qualche mese addietro, tramite un articolo de La Sicilia, aveva lanciato l’allarme riguardante l’emorragia in corso in paese, raccogliendo un dato, proveniente dalle istituzioni scolastiche valguarneresi, che evidenziava la richiesta di trasferimento di ben 38 alunni. Al professore Gambacurta abbiamo esposto il consuntivo demografico del 2018. <<Purtroppo i numeri sono impietosi e certificano- dice Gambacurta- la desertificazione di abitanti in atto da tempo nell’area degli Erei. Valguarnera è uno dei comuni maggiormente colpiti e Germania, Svizzera ed Australia sono i principali posti in cui si emigra. Il rapporto “Italiani nel mondo 2018”, conferma questi dati. Se continua così- Gambacurta non usa mezzi termini- a Valguarnera rimarranno solo pensionati, impiegati del settore pubblico e criminali>>. Ma quali sono le soluzioni?  <<Occorre che le istituzioni politiche del territorio facciano squadra e richiedano la creazione della cosiddetta “Zona franca” che consenta la defiscalizzazione e preveda agevolazioni per artigiani e imprenditori che in tal modo potrebbero creare nuovi posti di lavoro>>. A confermare il trend negativo è anche il mondo dello sport con Giorgio Alessi, presidente del Valguarnera 2010, che da anni si occupa di calcio giovanile. <<Quest’anno i nostri iscritti- dice Alessi- sono poco meno di 50. Numeri che sono del 50 per cento in meno rispetto ai bei tempi. Si sapeva già da un pezzo- aggiunge Alessi- che con la chiusura delle fabbriche del tessile il decremento ci sarebbe stato. Questo è un paese che non potenzialità per stare sopra le 5mila anime. Il “bello” deve ancora arrivare>>. Per il valguarnerese e deputato nazionale (M5S) Andrea Giarrizzo, <<Valguarnera è meravigliosa e come tale deve essere sempre considerata, rispettata e preservata.

Dal governo nazionale- dice Giarrizzo- abbiamo stanziato, per le amministrazioni comunali come Valguarnera, dei contributi per la manutenzione di strade, scuole, edifici pubblici e patrimonio comunale. Questo è già un passo importante per valorizzare il nostro territorio e metterlo in sicurezza. Inoltre sono sicuro che l’introduzione del reddito di cittadinanza, della pensione di cittadinanza e della “Quota 100” ridarà la possibilità ai nostri concittadini di iniziare a pensare, con più tranquillità, a se stessi ed ai propri figli. Oltre alle misure appena citate, sto nelle speranze che il governo regionale possa dare lustro al nostro territorio, valorizzando le nostre zone industriali e turistiche che sicuramente possono essere da volano per tutti noi e che al momento sembrano quasi dimenticate. In concomitanza con il mio mandato alla camera dei deputati, continuando ad essere a disposizione di tutta la comunità politica locale, porto avanti il mio impegno affinché Valguarnera cresca e torni a diventare quella di un tempo. Spero un giorno di rivedere i miei giovani amici e i giovani figli e figlie di famiglia ritornare qui per viverci. È una sfida quasi impossibile-conclude- ma con l’impegno si può almeno provare a farcela>>.

E dall’Australia interviene anche il 26enne Frank Camizzi che spiega perché ha deciso di andare così  lontano:

 

<< Ho fatto un colloquio su Skype nell’agosto del 2015, mi hanno preso e a settembre sono partito per Melbourne per lavorare nel mio settore ovvero agronomo in una grande compagnia. Quando ho lasciato Valguarnera era solo un arrivederci per poi tornare dopo 6 mesi, ma poi cambiando completamente mondo con una nuova cultura, lingua e posti magnifici ho deciso di prolungare. Così finiti i 6 mesi in questa compagnia con sede a Melbourne, ho deciso di viaggiare per esplorare il Nord Australia, tutta la zona tropicale, la barriera corallina. Dopo 8 mesi a Melbourne, sono andato a vivere in Sunshine Coast (estate tutto l’anno) dove ho trovato lavoro in una grande azienda nel settore delle carni (con 600 persone che ci lavorano) e ho iniziato li come “team member” e sono diventato successivamente “supervisor” . Ho lavorato e viaggiato tantissimo nello stesso tempo in quell’azienda e sono tornato a Melbourne perché da 5 anni di fila si conferma la città più vivibile al mondo. Da ben 2 anni e mezzo sono assistant manager di una catena di macellerie nel Victoria>>. Cosa pensi del tuo paese d’origine? <<Per Valguarnera- dice Camizzi- bisogna creare posti di lavoro per mantenere i giovani. Valguarnera ormai è deserta  e me ne sono accorto quando sono venuto la scorsa estate. Un cambiamento che non credevo accadesse. Manca il business, manca il giro di soldi sembra che tutto si sia fermato e non voglio che il mio paese un giorno diventi un piccolo borgo come Grottacalda>>.

Ma c’è anche chi da un’altra nazione è venuto a Valguarnera per viverci. E’ il caso della 45enne slovacca, Miriam Ziarna, professoressa universitaria e insegnante di canto che per amore ha seguito il suo compagno, il valguarnerese, Angelo Beltempo e ha fatto di Valguarnera la sua nuova patria.

 

Miriam, oltre ai sentimenti cosa ti ha fatto decidere di trasferirti a Valguarnera? <<Sono affascinata dal clima e dall’ambiente che circonda il paese. Le colline e la valle del Dittaino che cambiano colore ad ogni stagione e la vita tranquilla e priva di stress che si conduce, sono le cose che apprezzo di più>>. Miriam Ziarna, che i valguarneresi hanno già più volte apprezzato nelle sue esibizione canore in vari concerti, ha iniziato a fare l’insegnante di canto anche a Valguarnera. Ma il suo arrivo in Italia e nel territorio ennese in particolare, a sentire lei e il suo compagno Angelo, non è stato per niente agevolato dalla burocrazia. E se per prima cosa Miriam ha elencato i lati positivi, adesso elenca quelli negativi. <<Abbiamo dovuto lottare contro una montagna di ostacoli burocratici, affinché io potessi avere tutti i documenti necessari per vivere e lavorare a Valguarnera ed usufruire di servizi essenziali come quello dell’assistenza sanitaria. Alto groviglio burocratico è quello dell’equiparazione dei titoli che ho acquisito in Slovacchia e voglio fare valere in Italia. Un autentico paradosso se si pensa al fatto che siamo tutti europei>>.

Arcangelo Santamaria