Politica

Floristella: Le considerazioni di Giuseppe Maria Amato sulle iniziative dei Sindaci Cammarata e Draià

Allo storico ambientalista ennese, Giuseppe Maria Amato, non sono andate giù le recenti iniziative dei sindaci di Valguarnera e Piazza Armerina, rispettivamente Francesca Draià e Nino Cammarata, sul possibile rilancio del Parco minerario Floristella- Grottacalda. <<I sindaci si riuniscono. Intanto dice Amato- se ne riuniscono due su quattro, infatti il parco per legge prevede la partecipazione onerosa di Valguarnera, Piazza Armerina, Aidone ed Enna, oltre che della ex Provincia Regionale di Enna. Pensate che, i due sindaci hanno pure dimenticato che la parte pubblica del parco, ovvero Floristella, è inclusa interamente nel territorio comunale di Enna e che quindi, laddove non si dovesse parlare di parco ma più in generale di politiche di pianificazione, nessuno dei due primi cittadini avrebbe avuto titolo a parlare>>. Giuseppe Maria Amato ricorda quanto successo poco tempo addietro. <<Ancora, qualche anno fa, immediatamente dopo la sua elezione, la sindaco di Valguarnera intraprese una complessa strada per far si che il comune da ella amministrato potesse infine uscire dal parco. Ora delle due l’una, o si è convinti che la creazione di reti consenta di migliorare la appetibilità turistica, soprattutto di un paese che praticamente non ha territorio comunale proprio, oppure si deve categoricamente evitare di andare a casaccio senza alcuna percezione di quelle che sono le minime dimensioni del problema affrontato>>. Giuseppe Maria Amato, dopo avere ripercorso la storia dell’ente parco minerario con le sue tante vicissitudini, aggiunge:<< Oggi il Parco Floristella, che viene amministrato da un commissario ad acta, il soprintendente architetto Gueli, al quale è stata data l’incombenza di garantire la linearità e l’efficienza delle azioni amministrative ordinarie, ha bisogno intanto di comprendere quale governance viene immaginata. Lo dissi un anno fa direttamente a Musumeci il quale mi rassicurò sostenendo che l’epoca dei commissari sarebbe durata solo pochi mesi. Questo bisogno di certezza amministrativa passa certamente dalla necessità di convocare lo stesso presidente a tavoli che lo obblighino a rispondere delle sue idee e azioni. Poi va considerato che il Parco Floristella fa parte del Rocca di Cerere Geopark, che nel frattempo è stato riconosciuto quale Geopark dall’Unesco addirittura con carta verde. Questa particolarità in un “paese normale” darebbe da sola la direzione verso la quale convergere tutti, sindaci, presidenti di regione, cittadini e compagnia cantante>>. Amato condanna le fughe in avanti e afferma:<< Ovviamente siamo in un “paese anormale” dove si parte dal presupposto di fare politica solamente per i propri fini personali, al massimo per i propri aficionados e clientes. Dove nessuno dovrà mai avere la possibilità di segnare un punto in più rispetto l’altro nonostante si stia giocando tutti nella stessa squadra e, almeno ufficialmente, per la stessa coppa. I sindaci – sottolinea Amato- dimenticano di essere parte del sistema Geopark, di essere soci non solo del parco ma anche del GAL, che gestisce il Geopark e che si configura anche come una equipe tecnica a disposizione dei singoli comuni aderenti o delle loro reti; i sindaci dimenticano che hanno persino votato un Piano di Azione Locale che oggi è la bussola dell’azione del GAL e che ha come topic principale proprio lo sviluppo del turismo sostenibile sull’area della coalizione GAL>>. Amato conclude:<< Distrazioni, confusioni, ammuino, scarmazzo? Con questa politica non solo non avremo mai normalità ma ci stiamo comprando il peggiore futuro possibile>>.

Arcangelo Santamaria