Politica

Le dichiarazioni di Pierfrancesco Oliveri.

Pierfrancesco Oliveri aveva deleghe assessoriali per Suap, Attività produttive, Biblioteche e musei, Cultura e tradizioni,
Politiche Giovanili, Cooperazione e Gemellaggi, Servizi Cimiteriali.

Di seguito pubblichiamo integralmente le sue dichiarazioni in merito alla revoca di Assessore.

“Nel ringraziare la cittadinanza per avermi permesso, con il suo consenso elettorale di fare l’esperienza prima per due legislature di consigliere comunale e da un anno quello di assessore comunale, voglio ricordare a me stesso alcune piccole cose che ho realizzato nel settore commercio, servizi cimiteriali , ed altro ma evito di sottolinearle perché non stà a me parlarne ma alla popolazione.
Avevo altre idee da sviluppare, ma le condizioni politiche che si sono create ultimamente non mi hanno permesso di mandarle avanti.
La revoca che oggi ricevo, era prevedibile vista la mia posizione su diverse ed importanti questioni e soprattutto la mia ideologia di sinistra che non potevo barattare come altri, con una poltrona.
Provengo da una famiglia con ideali di sinistra già dai tempi in cui essere di sinistra equivaleva ad essere osteggiati, perseguitati e soprattutto discriminati.
Sono nato in mezzo a quegli ideali e nonostante ultimamente la sinistra Italiana mi ha un po’ deluso, non ho “cambiato casacca” e soprattutto ho rispettato il volere di chi mi ha votato.
Pur avendo un discreto consenso elettorale, ho partecipato alla competizione elettorale sotto l’egidia di un simbolo.
Forse se il simbolo era diverso avrei avuto gli stessi consensi, o forse no, ma una cosa è certa la gente di Valguarnera ha votato Ciccio Oliveri con il simbolo del PD.
Mio padre negli anni 90 dopo essere stato rieletto Consigliere Comunale prima nel Pci poi nel Pds, dopo qualche anno ha avuto degli scontri all’interno del partito ed assunto una posizione critica sul tipo di politica che si stava facendo, al punto di lasciare il partito, ma non per cambiare casacca a seguito di prebende, ha lasciato il partito e basta.
Per dignità politica che ci ha sempre contraddistinti, mio padre a differenza di altri (che si dichiararono prima indipendenti e poi hanno cambiato partito restando Consiglieri Comunali), essendo stato eletto con un simbolo ha ritenuto giusto prima dimettersi da Consigliere Comunale e successivamente dal partito.
Era chiaro a tutti che anche io essendo stato eletto con il simbolo del Pd da Consigliere Comunale non avrei mai cambiato partito e in alternativa mi sarei dimesso da Consigliere Comunale prima di fare cambi di rotta, ed ecco che l’inesperienza o forse la fiducia che avevo nell’attuale Sindaco protempore, nonostante mio Padre mi avesse sconsigliato, mi ha fatto accettare l’idea di dimettermi da Consigliere Comunale per assumere la carica di Assessore Comunale, carica che per chiari ed inequivocabili patti elettorali mi aspettava già dall’inizio della legislatura.
Avendo per fiducia solo per fiducia accettato questa condizione che non era quella elettorale, e credendo alle false e interessate promesse, ho cercato in questo ultimo anno di fare o meglio di impegnarmi nell’ambito del mio assessorato per la risoluzione di alcune importanti problematiche.
Avevo sottovaluto la mia importanza di Consigliere Comunale libero da ogni condizionamento, avevo sottovalutato il fatto che non sono oberato dal bisogno, avevo sottovalutato che da sempre la mia famiglia nel limite del possibile ha dato posti di lavoro, non ne ha mai chiesti, avevo sottovalutato la mia integrità, la stessa che mi aveva portato il 10 luglio del 2017 nella qualità di Presidente della IV Commissione Consiliare a chiedere il rinvio del 3 punto dell’odg del Consiglio Comunale per chiedere di non fermare l’iter del piano Regolatore, ma i giochi erano fatti, nonostante la mia motivata lettera l’ordine di scuderia era stato dato, fui l’unico Consigliere di maggioranza a non votare e non partecipai a quel consiglio.
Voglio ricordare che non ho avvallato neanche la posizione della maggioranza che voleva a tutti i costi lasciare il Parco Minerario di Floristella, mi viene anche da ridere ma chiaramente non potevo neanche avvallare la realizzazione di una Moschea e tutte le altre costruzioni turistiche e culturali, vista la mia tradizionale osservanza alla chiesa cattolica e la mia conoscenza dell’Urbanistica, infatti nella precedente poi “cancellata” modifica al Piano Regolatore era stata tolta la zona Turistico Alberghiera.
Quando non votai per “cancellare” la precedente modifica del Piano Regolatore, indubbiamente ho creato qualche problemino alla maggioranza tenuto conto che in famiglia di Urbanistica ne capiamo.
Nell’accettare la carica di Assessore Comunale non ricordai quando mi aveva detto mio padre e credendo che la Politica sia un servizio alla collettività ho creduto a quanto mi diceva il Sindaco ovvero che anche se con un ritardo di tre anni lei rispettava gli impegni elettorali e che se mi occupavo attivamente nella gestione del mio assessorato non avrei avuto il tempo di fare il Consigliere Comunale e quindi sarebbe stato giusto fare spazio ad altri compagni o amici come sono diventati successivamente.
Certo se avessi tolto la giacca di uomo libero ed avessi indossato la casacca di uomo oberato dal bisogno e quindi disponibile ad avvallare ogni cosa sicuramente il Sindaco non mi avrebbe mai tolto la delega, ma il Sindaco ha sottovalutato il mio concetto di libertà e soprattutto la mia indipendenza culturale e politica.
Se per continuare a fare l’assessore dovevo abbandonare i miei ideali di sinistra, sono felice di non fare più l’assessore con questa amministrazione.
La mia famiglia, a partire dai miei nonni, non è mai stata interessata ai continui cambi di casacca per piccole prebende.
Se per continuare a fare l’Assessore significava non accorgermi della gestione dell’urbanistica e di qualche altro settore nel nostro Comune, sono felice di non fare più l’Assessore con questa Amministrazione.
Se per continuare a fare l’Assessore dovevo non accorgermi di tante altre cose, o peggio ancora con lettera scritta dissociarmi da quanto scritto ed inoltrato anche alla procura da mio Padre, sono felice di non fare più l’Assessore con questa Amministrazione.
Il tempo, solo il tempo darà risposta a tanti dubbi e tante perplessità, e soprattutto darà modo a tutta la cittadinanza di osservare e di comprendere, la serietà, la competenza, la libertà e soprattutto la dignità di chi ha una parola e se prende un impegno lo porta a termine e soprattutto l’importanza di non imbrogliare la gente con falsi impegni presi solo per arrivare ad uno scopo che sicuramente non è il benessere della propria comunità.
Ciccio Oliveri, Consigliere comunale ed Assessore solo per volontà del popolo con il suo consenso elettorale e non certo di….”