Cultura e Società

Le “Lezioni di Carrapipano” compiono 10 anni

Sono passati dieci anni da quando il responsabile culturale del nostro sito, il prof. Enzo Barnabà, ha iniziato a tenere su Facebook le sue Lezioni di carrapipano. Chi clicca su https://www.facebook.com/groups/74474034568/ potrà leggere una lunga serie di riflessioni su parole (es.: TRUSCIA, SCALÚN, TRAGEDIATÚR, MLCÚCH, LAPÚS, MARRÉDDA, CHIUMÁZZ, BALUÁTA, ecc.), espressioni (es.: A CH T PAR FESTA A S’MÀNA?, NÍUR CU NÍUR NAN TING, P’PÍTA MASCULÍNA, I IAB RÍVAN, I IASTÍM NO, CALÁM CU I CASC, TRINCHLANZ MARGHERITA, ecc.) e su come scrivere il nostro dialetto (trèn o t’rrèn? Scutàr o s’cutàr? Vint o vjnt? Come si scrive il corrispettivo di olio o di uovo?, ecc.). Non mancano gli argomenti di ampio respiro: siamo gallo-italici? influenze greche e arabe sul dialetto, l’emigrazione dal Piemonte in Sicilia, i cognomi siculo-ebraici, esempi di satira politica degli anni 1950, a quale area linguistica siciliana apparteniamo? proverbi o pagine letterarie: Francesco Lanza, Vito Pavone, racconti popolari, ecc.

La finalità del corso non è solo quella di rievocare vecchie parole al fine di evitare che si estinguano prematuramente. Si tratta piuttosto di scrivere correttamente il nostro dialetto (cosa non facile, ma possibile: il metodo del professore è quello dell’ortografia semplificata, ma scientificamente inappuntabile) e di riflettere su di esso per meglio comprendere il passato del nostro popolo: quanti sanno, per es., che l’espressione “Tint e mal battiàt” evoca guerre di religione?. La lezione in corso, che scadrà a fine mese, è imperniata sul verbo andare. Fatela, vi sorprenderà.