Cultura e Società

J’ACCUSE di Roman Polanski

Con Jean Dujardin

Mi aspettavo un bel film, ma questo “J’ACCUSE” ha superato ogni aspettativa.
Roman Polanski è un grande regista, che sa dirigere con una maestria e una sapienza incredibili.
Questo film storico ripercorre le vicende del Capitano dell’esercito francese Dreyfuss, di origine ebrea, che nel 1894 venne accusato con prove false di alto tradimento e condannato. Ma un uomo, il capitano Picquart, posto a capo dei servizi segreti, si accorge per caso che le prove sono state manipolate dallo stato maggiore dell’esercito e decide di combattere per la verità, pagando questo suo impegno a caro prezzo. Un articolo su L’AURORE dello scrittore Èmile Zola che denunciava quanto accaduto fece scoppiare lo scandalo. Anche lo,scrittore fu incarcerato, ma alla fine la verità trionfò e dopo anni di prigionia il capitano Dreyfuss fu riabilitato.
Dal punto di vista cinematografico è un film magnifico, ben scritto, ben recitato, bella la sceneggiatura, bellissima l’ambientazione, la ricostruzione storica strabiliante, curata in ogni piccolo particolare.
Per quanto riguarda il contenuto, è un film attualissimo. Non solo perchè parla di antisemitismo, fenomeno che recentemente si è accentuato in tutta Europa, ma perchè fa capire come è facile attribuire sempre le colpe al diverso, al più debole.
Ma la verità e la giustizia sono ideali troppo grandi, valori per i quali si può dare la vita.
Per questo il Capitano Picquart, interpretato da Jean Dujardin, bravissimo, un uomo vero, decide che la sua coscienza gli impone di fare qualsiasi cosa a difesa di Dreyfuss, anche a costo di perdere tutto.
Per amore della giustizia.
Un grande esempio.
La storia la fanno i singoli individui. Era lui, da solo, contro tutto l’esercito, che amava e a cui aveva dedicato la vita, poi contro tutta la Repubblica francese. Fino a che Lo scrittore Zola decise di appoggiarlo facendo pubblicare il famoso articolo J’ACCUSE dove sputtanava, facendo nomi e cognomi tutti i personaggi più importanti di Francia che avevano collaborato a incolpare un innocente.
È un film che ci fa anche riflettere sull’importanza della stampa, grande strumento, se libera, a favore della verità e contro la corruzione. Insomma un film attualissimo sotto tanti punti di vista, ma, prima di tutto, un bellissimo film di un grandissimo regista.
Brutta figura, a mio parere, ha fatto la presidentessa di giuria del festival, anche se poi sembra avere ritrattato, che data la condanna per stupro di Polanski ha preso le distanze dal film.
L’opera d’arte va vista e giudicata indipendentemente dalla moralità dell’artista.
Io la penso così.
Consiglio a tutti di non perdere assolutamente questo bellissimo film.

VOTO: 9

Giovanna Lombardo