HB STORY DAY di Annamaria Barone

L’isola di Montecristo e il nostro Re 

Ciao A tutti Amiche e Amici Lettori di HB story day

Settembre e Ottobre eccoci qui, Autunno!!!

Spero che Tutti Voi abbiate trascorso un’estate riposante, divertente e rilassante e siate riusciti a prendervi un po ‘di tempo libero.
Adoro Settembre, e Ottobre  mi rivitalizzano  !!
Penso che siamo stati tutti abituati per così tanti anni a riaccendere i motori per il ritorno al lavoro  sembra l’inizio di un nuovo anno e lo trovo sempre speciale con le spese del autunno e inverno con Nuove cose da comperare dalle nuove scarpe cappotti stivali  dell inverso della nuova stagione da sfoggiare e poter usare nuova stile nuovi colori per un nuovo inizio di stagione che ci porta dritti al nuovo Anno più brillanti e piu forti!!
Abbonamenti del teatro preferito, e nuove gita da fare, insomma le attività autunnali che iniziano e che ci portano allo spirito Natalizio con Armonia
Oltretutto anche mesi molto speciali per i miei cari
Settembre il mese che si festeggiava il compleanno🎂🎉❤  della  fantastica originale elegantissima molto eccentrica Nonna  Lilly sempre festeggiato per lunghissimi anni !!
Ottobre compleanno della Mia bellissima Mamma Mary !! 🎂🎉❤Mi mancate  molto ma sempre rimarranno con me tanti ssimi bei ricordi
(mesi sempre indaffarati anche pur non avendo figli propri, ma nipotini e nipotine con la loro scuola nuovi libri nuove classi e nuove maestre e professori insomma le cose comuni a tutti sempre molto presi da tanti impegni personali e famigliari)
Adoro quella sensazione di ricominciare da capo con le nuove spese della nuova stagione nuove iniziative or anche solo la routine del autunno e inverno che inizia!!
Adoro questi giorni freschi e piovosi d’autunno, con il profumo della legna che inizia a scaldare le case piccole e grandi ! mi danno energia per i miei nuovi progetti autunnali e invernali in questo periodo dell’anno. Non siamo ancora sepolti nella neve, quindi possiamo goderci un vero clima autunnale.!!
Notizie interessanti !!! Dopo aver visto FB e l indice di gradimento di moltissime mie cugine nipoti colleghe amiche e figli di mio marito  per condividere alcuni scorci della vita, cosa sto facendo, dove sono stata e condividere con tutti loro i  luoghi che amo FB  mi dà l’opportunità di condividere momenti immagini e luoghi — e ad ottobre, forse alcune  foto di alcuni indimenticabili costumi di Halloween del passato. Quindi, ben venga FB e le sue immagini e storie del passato le allegre feste e originali costumi di Halloween.

Il  mio articolo di questo autunno in armonia con tutti Noi che siamo ritornati dalle vacanze pronti a ricevere l autunno e il tanto speciale Natale e Feste !!!

L isola di Montecristo Selvaggia e Romantica e il nostro Re 

Agli inizi del 1900 Montecristo era un’oasi naturale. L’isola, che si trova a 24 miglia a sud-est dell’Elba, manifestava meraviglie vecchie di secoli e profumate dall’originale purezza della natura. La vegetazione cresceva rigogliosa con pini maestosi e felci giganti.

Il sovrano Vittorio Emanuele III e la sua famiglia passarono giorni felici a Montecristo, sempre più selvaggia e romantica. La regina Elena amava trascorrere il tempo, nel silenzio delle cale e col profumo del rosmarino.
Verso il 1920 si diffuse la presenza di pescatori, forniti di barche a vela ed a remi, nelle acque di Montecristo. Il mare era ricco di corallo e di aragoste. L’isola forniva piccole insenature in caso di tempeste e le grotte davano sicuri ripari.

La casa Reale aveva bisogno di guardiani per Montecristo. Furono scelti Mario e Lucia Galli, campesi. Mario, detto Abbrivo, s’impegnò con grande coraggio ma rimase poco. Nel 1922, Tesei Francesco e la moglie Bastiana, con il figlio Gino di appena cinque anni, decisero di fare i nuovi guardiani. Amarono l’isola avendo ottimi rapporti con i Sovrani. La Regina Elena fu spesso amabile con Bastiana. Quando questa ebbe una figlia, fu chiamata Elena, in onore della Regina. Gino, nato sordomuto, andò a studiare nel Collegio di Rovezzano, fino a 20 anni. La Regina Elena pagò tutte le spese.

I pescatori ponzesi che pescavano presso Montecristo, Stefano, Giovannino, Aniello e Silverio Sandolo, Aniello Vitiello, ebbero buoni rapporti con i guardiani e con i Sovrani. Vittorio Emanuele III e la Regina Elena si interessarono presto alla pesca. Stefano Sandolo, presentato da Bastiana, lavorò per i Sovrani sullo yacht Jela e spesso pescò con loro.

I guardiani dovevano risolvere problemi di sicurezza e ospitalità. Con le tempeste, Bastiana si preoccupava degli amici pescatori e delle loro famiglie. Capiva che bisognava far riparare le barche in qualche cala o caletta in caso di necessità. Si interessava ai pescatori quando erano malati. Parlando con la Regina Elena chiese di costruire, a Cala Maestra, un magazzino per i pescatori. Il magazzino, approntato, fu usato per tenere gli attrezzi da pesca, per riposare e per cucinare. Negli anni successivi Agostino Aprea, Giuseppe e Raffaele Calisi pescarono fra Montecristo e l’Africhella e si fermarono ogni tanto a Montecristo dormendo nel magazzino. Incontrando Bastiana, ripetevano sovente: «Grazie, sei un angelo!».

I guardiani andavano talvolta all’Elba per motivi di salute. La vita procedeva bene, con qualche disagio. Bastiana si impegnava nei vari servizi. Il marito si occupava dei frutteti, del controllo della costa, della … caccia con il Re. Bastiana ha grandi benemerenze per le cure rivolte ai soldati della postazione militare. La chiamavano «l’angelo di Montecristo».

La guardiana ritornò all’Elba nel 1943 mentre Francesco rimase a Montecristo per poi spostarsi a Piombino dopo una lunga odissea e ritornando successivamente sull’isola, per urgenti verifiche. Mesi prima Francesco poteva comunicare, a mezzo telegrafo, con il Podestà e con il Re. Inoltre possedeva una Radio galena per ascoltare le notizie locali e nazionali. Dopo lo sbarco degli alleati a Marina di Campo, il 17 giugno 1944, Elena e la madre arrivarono a Montecristo con la barca di un pescatore e cercarono di aiutare Francesco nel caos del momento. Rimasero tre mesi sull’isola completamente isolati e fecero ritorno all’Elba dopo complesse vicissitudini. Francesco lasciò l’isola, senza corrente elettrica e con carenti mezzi di comunicazione, appena saputo dei risultati del referendum del 2 giugno 1946.
Dopo la famiglia Tesei, Montecristo attese oltre dieci anni per riavere i guardiani.

Nel 1946, dopo molte incertezze e nel disagio economico, Bastiana decise di ricominciare, con spirito forte, la vita all’Elba. Dette coraggio a tutta la famiglia. Fece la contadina e si impegnò, con il marito, in piccole attività commerciali. Morì l’8 gennaio 1957. Fu sepolta a S. Ilario. Sulla tomba ogni tanto una mano sconosciuta pone un fiore.

I figli parlano dei loro genitori con amore. Le facce di Elena e Gino sono illuminate. Elena racconta del passato e sente Montecristo nel cuore. Ha avuto momenti difficili. Dopo la morte del marito, vive col fratello, anche lui senza la moglie. Quando è in casa Manuela, la figlia di Elena, la loro vita rifiorisce. Elena continua: «Era il Paradiso Terrestre e amavamo quell’armonia. I miei erano veri montecristini!». E poi: «Ricordo ancora, all’età di dieci anni, le passeggiate con mia madre presso la chiesina di Cala Maestra, ormai distrutta. Risento il sapore di carrube, gelsi e uva e fragola. Rivedo le lucertole al sole, i conigli selvatici, i mufloni, il passaggio dei colombi e poi … mia madre che mi guarda dolcemente mentre gioco sulla spiaggia». E infine: «Durante la guerra, a Montecristo, mia madre pensava alla famiglia ma si dedicava anche ad altri. Incontrando i vecchi pescatori ricevo cenni di saluto e poi … un sorriso».

Lascio la casa con il magone. Elena e Gino sono felici. L’immagine di Bastiana è sempre più impressa nella nostra memoria. Cammino nelle vie dove i turisti fanno baldoria. Penso all’isola incantevole, ai profumi selvaggi, ai profondi silenzi, al ritmo delle onde e agli echi lontani. Risuona la voce di Elena: «Era il Paradiso Terrestre».

Montecristo vive fra realtà e leggenda. La sua storia è misteriosa. Fu chiamata Okrasa dagli Etruschi, Artemisia dai Greci, Oglasa e Mons Jovis dai romani e quindi Mons Christi nel Medioevo. Nel 445 d.c. San Mamiliano, arcivescovo di Palermo, a seguito di persecuzioni, si rifugiò su Montecristo, nella grotta chiamata poi «Grotta del Santo». I seguaci costruirono un Monastero che nel 1553 fu attaccato dal pirata Dragut, al servizio del sultano turco Solimano II che fece razzie. Si racconta che rapì anche il famoso tesoro. Alcuni secoli dopo George Watson Taylor acquistò l’isola che nel 1889 passò al fiorentino Carlo Ginori. Questi per comunicare con Firenze addestrò i piccioni viaggiatori. Ospitò lo scrittore Renato Fucini e il musicista Giacomo Puccini. Vittorio Emanuele III, Re d’Italia visitò l’isola e la ottenne come riserva di caccia.
Isola selvaggia e disabitata, coperta di macchia mediterranea, costituisce un importante luogo di rifugio e di riposo per gli uccelli migratori. Estesa per circa 10 chilometri quadrati, l’Isola di Montecristo è una delle isole più inaccessibili e selvagge dell’intero Arcipelago Toscano, ed è anche quella più lontana dalla costa. Composta prevalentemente di granito grigio-rosa, ha la forma di una piramide larga e bassa ed è ricca di bassa vegetazione:Proprio l’aspetto inospitale ha tenuto gli uomini lontani dall’isola nel corso dei secoli.

All’arrivo sull’isola, a Cala Maestra, è possibile vedere l’unica costruzione dell’isola, villa Watson Taylor, dove si trovano praticamente gli unici alberi di tutta l’isola. La fauna dell’isola vede le capre selvatiche come dominatrici incontrastate del territorio: vi sono infatti circa 400-500 capi, originari presumibilmente dell’Asia Minore, portati forse dai Fenici ed ora rinselvatichiti.La loro voracità ha lentamente modificato la macchia mediterranea originariamente presente.

Aperta sul versante nord-occidentale, Cala Maestra, è l’unica insenatura di Montecristo dove l’approdo e l’attracco sono abbastanza agevoli, anche se nel caso di cattivo tempo la pericolosa esposizione ai venti del primo quadrante costringe i pescatori a ridosso del ripido scoglio isolano.Il vallone che vi si affaccia è uno dei più ampi e l’unico spazio dell’isola abitato in permanenza. Vi risiedono i guardiani cui si aggiungono, durante la bella stagione, alcune guardie forestali.

Cala Maestra è dominata, come detto, dalla regolare mole architettonica dell’ex Villa Reale, fatta costruire intorno alla metà dell’800 dall’allora proprietario dell’isola, l’inglese Giorgio Watson Taylor. Da Cala Maestra, di fianco all’eliporto, immediatamente al di sopra del disagevole imbarcadero isolano, si diparte, in direzione nord-nord-est, una ripida e tortuosa mulattiera che in poco più di un’ora di cammino conduce alle rovine dell’antico monastero isolano, posto a 345 metri di quota, nella località chiamata il Convento.

Amministrativamente l’isola fa capo all’Isola d’Elba, da cui dista circa 22 miglia nautiche; per potersi recare a Montecristo, dove vi sono solo due abitanti, è necessario ottenere un’autorizzazione apposita dal Ministero che viene rilasciata principalmente per motivi di studio ad Università o Enti di ricerca.

HB

Hanna Barone

Ho fatto studi linguistici a Roma ed è appassionata di viaggi. Al termine degli studi mi sono trasferita, nel 1994, all'estero dove risiedo ancora, prima in Canada per qualche anno e poi in Uk London dove attualmente risiedo. La sua vita si svolge tra Londra, Africa e Italia e mi occupo principalmente di Viaggi, moda e beneficenza.