Cronaca e Attualità

Si spopola la provincia di Enna. Valguarneresi iscritti all’Aire di poco inferiore ai residenti

<<Si accendano 1664 luci nelle piazze dei comuni della nostra provincia per il prossimo Natale 2020. Ricorderemo così l’esodo dei nostri eroi, figli che giorno dopo giorno lottano per il futuro, lasciando questa buttanissima Sicilia>>. A dirlo è Totò Puglisi, attuale responsabile regionale dei “Contratti di rete nel settore agroalimentare”, e da sempre al fianco del mondo dell’impresa e dell’artigianato. La provocatoria proposta di Puglisi è la reazione a caldo ai dati del rapporto “Italiani nel mondo”, sviluppato dalla Fondazione Migrantes, organismo della conferenza episcopale italiana. Ancora una volta, per l’intera Sicilia e, quindi, anche per la provincia di Enna, il trend è negativo. Allo scorso 31 agosto, il calo provinciale è di 1664 abitanti. In alcuni paesi, oramai, gli iscritti AIRE (Anagrafe italiani residenti estero), sono addirittura più numerosi dei residenti. E’ il caso di Villarosa dove i residenti sono 4.732 e gli Aire, 6.643. Subito dopo Villarosa c’è Valguarnera, ex oasi felice che non ha saputo creare una alternativa alla crisi del polo tessile e adesso deve fare i conti con una emorragia di abitanti (altri 120 in meno al 31 agosto), paurosa e con un rapporto residenti (7.557) e Aire (7.651) che assomiglia molto a quello di Villarosa. Il rapporto della Fondazione Migrantes, fotografa una realtà nazionale che non lascia spazio a nessuna giustificazione. In uno stralcio del rapporto si dice: <<Su un totale di oltre 60 milioni di cittadini residenti in Italia a gennaio 2019, alla stessa data l’8,8% è residente all’estero. In termini assoluti, gli iscritti all’AIRE, aggiornati all’1 gennaio 2019, sono 5.288.281. Dal 2006 al 2019 la mobilità italiana è aumentata del +70,2% passando, in valore assoluto, da poco più di 3,1 milioni di iscritti all’AIRE a quasi 5,3 milioni. Quasi la metà degli italiani iscritti all’AIRE è originaria del Meridione d’Italia (48,9%, di cui il 32,0% Sud e il 16,9% Isole); il 35,5% proviene dal Nord Italia (il 18,0% dal Nord-Ovest e il 17,5% dal Nord-Est) e il 15,6% dal Centro. Le italiane iscritte sono 2.544.260 (48,1%). La classe di età più rappresentata è quella di coloro che hanno tra i 35 e i 49 anni (1.236.654; 23,4%). A seguire chi ha tra i 18 e i 34 anni (1.178.717; 22,3%)>>.  Totò Puglisi quasi rassegnato ma ancora del tutto domo, punta il dito contro la classe dirigente e la politica e senza mezzi termini, afferma:<< Nel nostro territorio abbiamo una classe dirigente che ha la cultura dello sviluppo del posto pubblico. Ed invece occorre aiutare le imprese e gli artigiani, perché sono quelli che creano posti di lavoro. La nostra, oramai, è una provincia che è scesa sotto i 170mila abitanti e tra questi 69 mila sono pensionati. La nostra economia si regge molto su queste pensioni>>. Ed i giovani? <<I giovani fuggono, senza speranza, perché il posto pubblico non c’è per tutti e se tentano di aprire una attività sono ostacolati dalle banche. Gli istituti bancari- dice Puglisi- se un giovane chiede un prestito per un investimento, chiedono che siano i genitori a fare da garanti con stipendi ed immobili. Se queste garanzie non ci sono, soldi niente e speranze di rimanere sul territorio svanite>>. Totò Puglisi una sua ricetta ce l’ha. <<Sia la Regione a fare da garante a quanti vogliono investire sul territorio. Ai giovani dico di tenersi costantemente informati sui fondi comunitari, perché tanti ci sono scappati ma ancora tanti ce ne sono da sfruttare.   La politica sia più umile e ascolti i suggerimenti di quanti vogliono correggere alcuni errori. Vada a vedere i bilanci di molti comuni dell’Ennese, che spendono migliaia di euro per feste e festini con la scusa di incentivare il turismo. Io, tutto questo turismo non l’ho visto arrivare. Allora vuol dire che qualcosa non è andata per il verso giusto e che quei soldi sono stati spesi male ed occorre correggere la rotta>>.

Arcangelo Santamaria