40 anni fa l’attentato al colonnello Emanuele Tuttobene
«Tornava a casa, incontrò i nemici della pace e della libertà». È questo lo struggente epitaffio che si legge nel cimitero di Valguarnera sulla tomba del colonnello Emanuele Tuttobene, trucidato a Genova insieme all’appuntato Antonino Casu in un vile attentato rivendicato dalla colonna Francesco Berardi delle Brigate Rosse. Era il 25 gennaio del 1980 quando la vettura di servizio guidata da Casu con a bordo Tuttobene e l’ufficiale superiore Luigi Ramundo, venne fatta cenno da numerosi colpi di pistola esplosi dai terroristi che uccisero i primi due ferendo gravemente l’altro.
Oggi, 25 gennaio di quarant’anni dopo, l’Arma dei carabinieri e la famiglia intendono onorare il ricordo di quegl’uomini rievocando quel «Tornava a casa, … » e rinnovandone il senso quale momento di conoscenza storica di quel triste periodo e quale monito che scongiuri il ripetersi di simili accadimenti.
Con questi propositi alle 10,45 – alla presenza delle massime autorità provinciali dell’Arma e dell’Amministrazione comunale valguarnerese – sarà celebrata la messa di suffragio nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe. Ne dà notizia la nipote Marcella Tuttobene anticipando altre iniziative, anche di carattere didattico, che la famiglia vuole intraprendere a Valguarnera per ricordare il congiunto nel suo paese natìo.
Ricordato pure un fatto poco noto. La mattina del funerale del colonnello Tuttobene, venne in forma privata il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, giunse alla Matrice poco prima delle otto del mattino. Nella chiesa vuota, solo, in borghese e in forma strettamente privata posò un mazzo di rose rosse sul feretro vegliato a quell’ora da due carabinieri in alta uniforme. Un commosso omaggio a uno tra i suoi più stimati collaboratori impegnati nella lotta contro la criminalità eversiva.
Al colonnello Emanuele Tuttobene, insignito della medaglia d’oro, alla memoria, al Valor Civile, è intitolata la Caserma dei carabinieri di Piazza Armerina.
Salvatore Di Vita
