Cultura e Società

Quando l’allora ministro Mattarella visitó la mostra su Floristella

La foto saltata fuori è del 1990. Vi si vede l’allora ministro della Pubblica istruzione Sergio Mattarella, oggi presidente della Repubblica, che sta visitando una mostra sulla civiltà mineraria allestita nella Scuola media di Valguarnera. Nel pannello che ha di fronte si riconosce il castelletto del pozzo n. 3 della miniera di Floristella e altri particolari di quel sito. Già a quel tempo dunque si parlava delle ex miniere di zolfo. Se ne faceva didattica, rivolta alle nuove generazioni. Si parlava di conservazione della memoria e di rilancio della stessa al fine turistico-museale.
Questi intenti, ampiamente condivisi dalla politica provinciale e da vario associazionismo, fecero nascere l’anno successivo l’Ente Parco Minerario Floristella-Grottacalda, un ente regionale di diritto pubblico partecipato dalla provincia di Enna e dai comuni di Enna, Piazza Armerina, Valguarnera e Aidone.
Floristella con la sua area boscata è considerato tuttora un luogo ameno. La sua centralità geografica lo rende ben collegato con i centri d’interesse turistico locali (Villa romana del Casale, Morgantina, Pergusa, ecc.) ed extra provinciali. L’Ente Parco negli anni del suo operare ha recuperato numerosi elementi di archeologia industriale, quali castelletti minerari, calcheroni, discenderie; nonché, cosa più importante di tutte, ha acquisito al pubblico demanio e salvato dal crollo definitivo il Palazzo Pennisi di Floristella, già residenza della famiglia proprietà e sede della direzione della miniera. Quel palazzo attende oggi di essere reso fruibile con l’intervento di «Completamento del restauro e musealizzazione di Palazzo Pennisi da destinare a museo delle miniere». Un progetto a valere dei fondi Po-Fesr 2007/2013 che nel 2012 fu inserito nella graduatoria di merito della Linea 3.1.4.2., Asse VI, risultando approvato ma primo dei non finanziati. Oggi non se ne parla più! Come non si parla più dello stesso Ente Parco costretto da anni in una gestione commissariale a cui compete solo l’ordinaria amministrazione (pagare la luce, il telefono, stipendi e poco altro). Si attende da anni la nomina del Cda e del presidente dell’ente che, per legge, compete al presidente della Regione Siciliana. Ma cosa si aspetti a procedere non è dato sapere. Mentre resta misteriosa la «tranquillità» degli enti locali che ci mettono i soldi per il funzionamento ma non pretendono dalla regione le risposte a tanto silenzio.

Salvatore Di Vita