Lavoro

Dopo il lockdown i comuni ennesi ripensano all’iter per i “Puc”

Nessun comune della provincia di Enna (non risultano al momento comunicazioni ufficiali in tal senso), ha attivato i cosiddetti Puc (Progetti di utilità collettiva); progetti che consentirebbero di impiegare i soggetti percettori del Reddito di cittadinanza in varie attività. Risulta, invece, che diversi comuni ennesi, dopo avere subìto un rallentamento dovuto al lockdown, hanno rimesso mani all’iter dei progetti che consentirebbero di avviare i Puc. L’amministrazione titolare dei Puc è proprio il comune, che può avvalersi della collaborazione di enti del Terzo settore o di altri enti pubblici. I Puc sono progettati e svolti in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, secondo le modalità individuate, quanto a caratteristiche e struttura dei progetti. I Puc comportano, per il soggetto obbligato, un impegno compatibile con le altre attività dallo stesso svolte e in ogni caso non inferiore ad 8 ore settimanali, fino ad un massimo di 16 ore settimanali, previo accordo tra le parti. La programmazione delle 8 ore settimanali può essere sviluppata sia su uno o più giorni della settimana sia su uno o più periodi del mese, fermo restando l’obbligo del totale delle ore previste nel mese, compresa la possibilità di un eventuale recupero delle ore perse nel mese di riferimento. Le attività previste nell’ambito dei Puc non sono assimilabili ad attività di lavoro subordinato, parasubordinato o autonomo e l’utilizzo dei beneficiari di Rdc nelle attività previste dai progetti non determina l’instaurazione di un rapporto di lavoro. I soggetti obbligati non possono svolgere attività in sostituzione di personale dipendente dall’ente pubblico proponente o dall’ente gestore nel caso di esternalizzazione di servizi o dal soggetto del privato sociale. I soggetti impiegati nei Puc non possono ricoprire ruoli o posizioni dell’organizzazione del soggetto proponente il progetto e non possono sostituire lavoratori assenti a causa di malattia, congedi parentali, ferie ed altri istituti, né possono essere utilizzati per sopperire a temporanee esigenze di organico in determinati periodi di particolare intensità di lavoro. Non possono essere oggetto dei Puc le attività connesse alla realizzazione di lavori o opere pubbliche già oggetto di appalto, ovvero attività sostitutive di analoghe attività affidate esternamente dal comune o dall’ente. Queste le principali regole alle quali fa capo alla norma che dice: <<Il beneficiario del Rdc è tenuto ad offrire, nell’ambito del Patto per il lavoro e del Patto per l’inclusione sociale, la propria disponibilità per la partecipazione a progetti, utili alla collettività, da svolgere presso il medesimo comune di residenza. La mancata adesione ai Puc da parte di uno dei componenti il nucleo familiare comporta la decadenza dal Rdc. Ma quali sono i numeri del Reddito di cittadinanza in provincia di Enna? Secondo i dati statistici del periodo aprile 2019- marzo 2020, i nuclei familiari beneficiari sono 4.754; le persone 11.067, per un importo medio mensile di 549,23 euro. A questi si possono aggiungere i percettori della Pensione di cittadinanza, che sono 581, appartenenti a 523 nuclei familiari per un importo medio percepito di 227,37 euro. Ritornando al Reddito di cittadinanza, questi i dati aggiornati ad ottobre 2019, comune per comune, sulle istanze presentate e quelle accolte. Agira 356 presentate e 283 accolte; Assoro 162- 130; Barrafranca 443-325; Calascibetta 177- 135; Catenanuova 223-170; Centuripe 247-196; Cerami 51-41; Enna 811-623; Gagliano Castelferrato 135-85; Leonforte 679-506; Nicosia 313-220; Nissoria 119-103; Piazza Armerina 1.131- 836; Pietraperzia 256-188; Regalbuto 270-202; Sperlinga 18-15; Troina 276-219; Valguarnera 392-291; Villarosa 239-178.

Arcangelo Santamaria