Cultura e SocietàLezioni di Carrapipano

Galloitalico e carrapipano

Ogni tanto si sente dire che la nostra parlata appartiene al gruppo galloitalico. C’è anche stato un progetto di legge regionale (mai andato peraltro in porto) che ci inseriva in quell’area. Sarà vero? Per avere una risposta rigorosa e definitiva, il problema è stato posto nella lezione di carrapipano attualmente in corso:  https://www.facebook.com/groups/74474034568/10160273035279569/?comment_id=10160331679344569&notif_id=1595358740729160&notif_t=group_comment.

Innanzitutto, va precisato che il galloitalico non ha nulla a che vedere col francese. Se un vostro interlocutore lo afferma, sappiate che non sa di cosa parla. Galloitalici sono, secondo una vecchia definizione,  i dialetti dell’Italia settentrionale, quelli che si trovano al di sopra della linea La Spezia-Rimini, ad eccezione del Veneto: piemontese, ligure, lombardo, emiliano e romagnolo.  Ma cosa c’entrano questi dialetti con la Sicilia? Quando, dopo l’anno Mille, i normanni conquistarono l’isola trovarono che essa era nella quasi totalità di cultura e di lingua greca, cosa che al papa di Roma non andava a genio. Al fine di “latinizzare” l’isola e di spostarla  nell’orbita romana, pensarono di concedere feudi a nobili mezzo decaduti del nord Italia che si trasferirono in Sicilia assieme ai loro sudditi: contadini, armigeri, artigiani etc. Un processo migratorio (proprio così: dal nord al sud!) che durò per due secoli. Naturalmente quelle persone, nei paesi siciliani da loro fondati o ripopolati (Nicosia, Piazza Armerina, Aidone, San Fratello, ecc.) continuarono per secoli a parlare i loro dialetti. Vedi: https://it.wikipedia.org/wiki/Dialetti_galloitalici_di_Sicilia?fbclid=IwAR0D5QuUmfoRZU1FSZ3MxIg3ShVWwMB0BqrdUUk12y_GDd5d-zuHCjY5_WI

Valguarnera si sviluppò a partire dal Cinquecento accogliendo popolazione proveniente dai paesi circostanti. Quale fu l’apporto linguistico delle persone che provenivano da Piazza o da Aidone? Per rispondere a questa domanda, sono state scelte 8 parole carrapipane da raffrontare con le parole analoghe appartenenti al galloitalico e al siciliano standard. Le radici di queste parole sono identiche, cambia la fonetica. Da un esame approfondito, non è difficile verificare se la pronuncia carrapipana appartiene (e fino a che punto) a un’area piuttosto che all’altra. Tutti possono cimentarsi in questa interessantissima ricerca. Buon lavoro!

Enzo Barnabà