Cultura e Società

Il siciliano che salvò l’onore di un esercito allo sbando

Sembrerebbe che nessuno abbia rilevato che la Resistenza armata italiana ha avuto inizio – da un punto di vista strettamente cronologico – la sera dell’8 settembre alla stazione centrale di Nizza. Il proclama dell’armistizio viene, com’è noto, diffuso dalla radio alle 19,42. Tra i militari italiani, la gioia è generale: “La guerra è finita!”, “Tutti a casa!”, ecc. I soldati del “Comando Militare di Stazione” manifestano l’intenzione di partire per l’Italia. Racconta il sottotenente Salvatore Bono, loro comandante in seconda: “Verso le 20,30, dovetti intervenire per convincerli che occorreva continuare a controllare lo snodo vitale nel quale prestavamo servizio ed ordinai l’armamento completo e lo stato d’allarme”. Richiese anche il rinforzo di una compagnia di fanteria.

Già in agosto, dal suo osservatorio privilegiato, Bono aveva intuito che le cose non stavano andando per il verso giusto. Assieme ai reparti della 4a armata che abbandonavano il territorio francese occupato, si lasciavano transitare in direzione di Ventimiglia unità tedesche che penetravano in Italia sulla base di piani ben precisi. Verso le 21, incontra il sottotenente Guido Di Tanna, gli illustra le proprie preoccupazioni: “Stanotte avverrà qualcosa di grave”, afferma, e si lamenta dello scarso senso di responsabilità del Comando di Piazza. Il commilitone commenta “É ammirevole come il giovanissimo ufficiale avesse il senso esatto delle cose e la capacità di comportarsi di conseguenza”.

Un paio d’ore dopo, in effetti… Leggi il seguito: https://www.patriaindipendente.it/persone-e-luoghi/profili-partigiani/l8-settembre-di-salvatore-bono/?fbclid=IwAR3yFuPCtgMQL2hEkfTtn_68xks6CAeK_hSdlUD_Yh_lPJgsJHbB5E-zUf8

Enzo Barnabà