Cronaca e Attualità

Covid-19, Francesca Giordano è la prima valguarnerese ad essere stata vaccinata

La 27enne Francesca Giordano è la prima valguarnerese alla quale è stato somministrato il vaccino per il Covid-19. La giovane donna vive e lavora a Londra, lì dove la campagna vaccinale è già iniziata da qualche giorno. Francesca, che abbiamo sentito nella serata di mercoledì scorso a distanza di qualche ora da quando il suo corpo aveva già in circolo il vaccino Pfizer Briontech Covid-19, dice: <<Proprio oggi ho avuto somministrata la prima dose del vaccino e la seconda è prevista a metà gennaio>>. Francesca Giordano al di là della Manica, è una di quello persone che da mesi è in trincea nella battaglia mondiale contro il Covid-19. Da quasi 5 anni vive e lavora in Inghilterra come infermiera in terapia intensiva, dopo essersi laurea in Scienze infermieristiche a Catania.

 

 

 

<<Ho trovato lavoro facendo il colloquio via Skype, ancora prima di laurearmi e a meno di due mesi dalla laurea sono partita. Dopo avere cambiato vari ospedali-racconta Francesca- da 2 anni e mezzo lavoro al “Kings College hospital” che è uno dei trauma center più grandi d’Europa e Inghilterra. Lavoro in terapia intensiva e ho quindi vissuto in prima linea l’ondata della pandemia da Covid-19. La mia Unit è una “Covid unit” da marzo, e gli audit l’hanno definita la più “busy” e con i pazienti più critici di tutta l’Inghilterra ma con la percentuale di guarigioni più alta. Le vaccinazioni sono iniziate la scorsa settimana e si sta seguendo un sistema di priorità: over 80enni, personale sanitario in prima linea e pazienti generalmente con storia medica o immunocompromessi. Il vaccino consiste in due richiami>>. La chiacchierata con Francesca Giordano si fa sempre più interessante e da chi vive nel Paese che aveva pensato all’immunità di gregge per sconfiggere il Covid-19, arriva un messaggio chiaro e forte:<< Il vaccino è davvero la speranza che abbiamo avuto sin dall’inizio. Questo potrebbe dare finalmente una svolta e migliorare la situazione attuale, permettendoci di ritornare alla vita di tutti i giorni. Cosa ti senti di dire a quanti fremono per le feste di Natale e le riunioni in famiglia? <<Comprendo la loro frustrazione perché in parte la vivo io stessa. Tuttavia, proprio perché è Natale, bisogna mettere da parte se stessi e pensare di più agli altri e con gli altri intendo tutti i pazienti e le loro famiglie che stanno vivendo questo incubo e anche gli operatori sanitari che sacrificano ogni anno questo giorno per prendersi cura degli altri. Manteniamo questo spirito natalizio per qualche settimana e rimandiamo i festeggiamenti a più avanti>>. A proposito di lavoro, che fai a Natale? <<A Natale non lavoro ma lavorerò a Capodanno>>. Quel capodanno del 2021 che tutti attendiamo con grande speranza.

Arcangelo Santamaria