Cronaca e Attualità

Volontariato senza rimborso dopo 10 mesi. L’associazione ha anticipato circa 10mila euro per affrontare le spese dell’emergenza Covid.

Durante il lockdown per il Covid-19 non hanno lesinato nessuna energia e si sono messi a disposizione dell’intera comunità, rischiando il contagio pur di aiutare chi aveva bisogno. A distanza di quasi 10 mesi da una attività che ha consumato risorse fisiche, mentali ed anche economiche, le associazioni valguarneresi ed i loro volontari attendono ancora i rimborsi per le spese sostenute. E’ il caso della P.A. Sicilia Emergenza che attivata dal servizio di protezione civile del Comune di Valguarnera, assieme ad altre associazioni di volontariato, ha messo in campo uomini e mezzi, costati fatica e denaro. Pur di garantire assistenza sanitaria ed altri tipi di servizi alla popolazione, Sicilia Emergenza ha anticipato e speso circa 10 mila euro. Ancora oggi, però, quelle spese devono essere rimborsate. <<Sicilia Emergenza- dice il responsabile di zona Sebastiano Giarrizzo- ha presentato tutta la documentazione comprovante le spese sostenute ammesse al rimborso, nonché relativa richiesta all’ente che ha effettuato l’attivazione, ovvero il Comune di Valguarnera. Tutte le spese -sottolinea Giarrizzo- sono state interamente sostenute e quindi anticipate dalla nostra organizzazione che con i propri mezzi ( 2 autovetture per disabili, 1 autovettura semplice e 1 ambulanza) e con quelli dei volontari ha affrontato la prima ondata della pandemia>>.

Periodo durissimo con ogni giorno in campo 10 volontari. Una centrale operativa attiva 9 ore al giorno, viaggi in ambulanza e con altri automezzi in ospedali di mezza Sicilia per trasportare pazienti che avevano in corso piani terapeutici o per prelevare farmaci salvavita dalla farmacie dei vari nosocomi. <<A questi fondamentali servizi di assistenza sanitaria- afferma il responsabile di Sicilia Emergenza- abbiamo aggiunto la spesa a domicilio per quanti non potevano uscire da casa. Lo abbiamo fatto col cuore, ma non ci aspettavamo di essere dimenticati quando si trattava di avere rimborsate le spese sostenute>>. D’obbligo la domanda del perché dei mancati rimborsi, alla sindaca Francesca Draià. <<Ho sollecitato il dipartimento regionale nella persona dell’architetto Vecchio- dice Draià- al pagamento delle somme che spettano quale rimborsi alle associazioni di volontariato>>. Anche se ribadiamo che l’anticipo delle somme spetta all’ente che ha attivato le associazioni, il sindaco risponde:<<Nessuno dei Comuni lo ha fatto. Non può pesare tutto sui bilanci comunali>>.

Arcangelo Santamaria