Cultura e Società

Asilo nido, 2,5 milioni di euro per riprendere un progetto nato la Valguarnera degli anni 70

Un progetto di 2,5 milioni di euro per dotare il paese di un asilo nido, riutilizzando il sito dove dagli anni ‘70 sorge lo scheletro di quello che già allora sarebbe dovuto essere un asilo nido e che invece non è mai entrato in funzione, non è mai stato completato ed è stato più volte vandalizzato e, addirittura è anche stato impropriamente utilizzato come deposito di rifiuti ingombranti e per questo posto sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Enna. Qualche anno addietro, per incomprensibili beghe politiche, il consiglio comunale bocciò una delibera che prevedeva la concessione della struttura all’associazione di volontariato Sicilia Emergenza, che era pronta a completarla e a riconvertirla in un centro che tra le altre cose avrebbe assicurato assistenza agli anziani in maniera gratuita. Una lunga serie di pagine buie che la giunta comunale guidata dalla sindaca Francesca Draià, adesso ha intenzione di cancellare aderendo ad un bando ministeriale che prevede la ristrutturazione dell’immobile che sorge in contrada Montagna. Una cattedrale nel deserto che, qualora il progetto vada in porto, potrà rivivere grazie alla presenza gioiosa dei bambini. Ma dove sono i bambini a Valguarnera? Il drastico calo demografico e il crollo delle nascite è ormai un consolidato calcolo aritmetico che ha ridotto Valguarnera a poco più di 7 mila abitanti e con una popolazione di età compresa da 0 a 2 anni che è talmente esigua da mettere a forte rischio il futuro di alcune sezioni della scuola pubblica. Ne vale la pena insistere per un asilo nido o forse sarebbe meglio riprendere ugualmente la struttura e riconvertirla ad altro uso? Lo abbiamo chiesto alla sindaca Draià che dice: <<Non sono d’accordo per convertirla in altro uso. Perché abbiamo già preso un impegno in consiglio comunale, visto che si è espresso all’unanimità per indirizzare l’amministrazione a procedere per partecipare a tale bando. Nonostante il calo demografico bisogna garantire e dare servizi alla nostra comunità. Già siamo pochi e se anche a quei pochi non garantiamo servizi decenti, prima o poi se ne andranno anche loro. Oggi molte donne lavorano e spesso hanno difficoltà a trovare un posto adeguato ( se non i nonni se hanno la fortuna di avere ancora i genitori), dove potere lasciare i propri figli. Noi vogliamo fornire un servizio che a Valguarnera non è mai esistito. Il fatto che siamo in pochi- aggiunge Draià-non significa che alcuni servizi non vadano rinnovati e attivati. Oggi la direzione del governo è quella di investire molto sugli asili nido e sostenere ed incentivare il lavoro femminile e supportare le famiglie. Quindi incrociamo le dita e speriamo che al più presto il progetto possa essere finanziato e Valguarnera come tanti altri comuni possa avere un proprio asilo nido. Il progetto prevede la demolizione e ricostruzione dell’immobile- conclude Draià – perché le verifiche sismiche hanno evidenziato delle criticità>>.

Arcangelo Santamaria