Politica

Il Co.Di.Res contesta la riforma dei forestali

L’organizzazione sindacale Co.di.res. con il segretario regionale Enrico Scozzarella, contesta la delibera con la quale il governo Musumeci, lo scorso 1 luglio ha approvato il disegno di legge riguardante la riforma per il comparto dei lavoratori forestali. <<Non siamo assolutamente d’accordo- dice Scozzarella- con il testo varato dalla giunta Musumeci>>. Il sindacalista ne spiega i motivi e aggiunge:<< Il disegno di legge prevede che il contingente dei lavoratori a tempo indeterminato sarà ad esaurimento e ciò di fatto chiude le porte a quanti aspiravano, dopo anni di precariato, di potere ottenere un contratto di lavoro definitivo. Hanno di fatto bloccato il passaggio da una fascia all’altra e questo vale anche per i cosiddetti lavoratori forestali 78isti e 101isti. Altra cosa che non condividiamo di questo disegno di legge è il fatto che non sia previsto nessuno scatto di anzianità. E’ una vergogna- tuona il segretario del Co-di.res, perché in tutte le categorie di lavoro è contrattualmente previsto lo scatto di anzianità. Il disegno di legge non prevede nemmeno l’anzianità di servizio per le varie specializzazioni ( capo squadra, motoseghisti e decespugliatori), di lavoro, cosa che avevamo chiesto in fase di contrattazione>>. Il Co.di.res, prima di un inevitabile braccio di ferro che potrebbe portare alla discesa in piazza dei lavoratori, avanza delle proposte per il miglioramento del disegno di legge e lo farà formalmente lunedì sera a Regalbuto, all’assessore regionale all’Agricoltura e Foreste, Toni Scilla, che verrà in provincia di Enna a seguito dell’emergenza incendi che ha messo in ginocchio numerose aziende agricole. <<All’assessore proporremmo che ci siano 2 soli contingenti di lavoratori. Il contingente Lti (Lavoratori a tempo indeterminato) e il contingente a 180 giorni; entrambi i contingenti dovranno essere full time a 36 ore lavorative settimanali. Del contingente a 180 giorni dovranno fare parte i lavoratori 78isti, 101isti e 151 isti. Questo ce lo chiede anche l’Europa. All’assessore Scilla faremo presente che siamo pronti alla battaglia anche all’Ars (Assemblea regionale siciliana), con l’arrivo di alcuni emendamenti da parte di diversi parlamentari. Quella appena varata dal governo regionale non può definirsi una riforma. L’unica riforma risale al 1996 e dopo tanti anni il governo regionale sta partorendo un topolino che tanto malcontento sta suscitando tra i lavoratori>>.

Arcangelo Santamaria