Cronaca e Attualità

Droni in dotazione all’Ispettorato forestale di Enna

Dallo scorso 29 luglio, l’Ispettorato ripartimentale delle foreste di Enna ha in uso 4 droni per controllare quel che resta del patrimonio boschivo dell’Ennese. I numerosi incendi che hanno incenerito buona parte delle colline ennesi, in una estate nefasta e forse senza precedenti che non ha risparmiato terreni demaniali, privati, aziende agricole e centri abitati, hanno finalmente convinto quanti di competenza, ad utilizzare le tecnologie più moderne per controllare il territorio e cercare di beccare qualche piromane. <<I droni- dice il senatore ennese del Movimento 5 Stelle, Fabrizio Trentacoste, sono stati acquistati dalla Regione con il bando di cui avevo accennato qualche settimana fa. Ma si tratta di droni- aggiunge il parlamentare- ben diversi da quelli che chiedevo io, in uso all’aeronautica e all’esercito>>. In piena emergenza e ancora prima che divampassero gli ultimi incendi di Enna, Piazza Armerina, Aidone e Valguarnera, durante un suo intervento in senato, Fabrizio Trentacoste, aveva chiesto l’utilizzo dei droni che si trovano nella vicina base militare di Sigonella. Adesso, invece, ne sono arrivati ben altri e Trentacoste afferma:<< Si tratta di un intervento necessario, ma adottato tardivamente, come l’intero piano incendi regionale. Fabrizio Trentacoste cita il giudice Rosario Livatino che diceva: ”Non c’era prevenzione e la qualifica del personale era clientelare, c’era manovalanza spicciola. Dietro gli incendi si nascondevano interessi speculativi e politico/economici, a partire dall’abusivismo edilizio”. <<Il giudice Livatino, già 35 anni fa, denunciava una situazione ancora oggi attualissima. Il magistrato, infatti, aveva scoperto l’intreccio fra i roghi che devastavano la Sicilia e gli interessi mafiosi. Da mesi, ormai, denuncio la mancanza di opere di prevenzione che avrebbero dovuto essere avviate a maggio e ultimate entro metà giugno e, invece, hanno avuto inizio il 28 giugno, nonostante i ripetuti appelli ad anticipare gli interventi e nonostante i primi incendi ci siano già stati a marzo.

La mancanza di programmazione e di un’adeguata campagna di prevenzione ha favorito gli incendi degli scorsi mesi e costretto il Presidente Musumeci a chiedere l’aiuto del Governo centrale: ennesima pessima figura per la Regione Siciliana. Dallo scorso 29 luglio, sono a disposizione degli Ispettorati ripartimentali delle Foreste i droni annunciati dall’Assessore regionale al Territorio e Ambiente, ma per quest’anno è tardi: non si può attendere il disastro per intervenire.

La terribile esperienza di questa estate dovrebbe far comprendere che la prevenzione è l’unica strada percorribile, sia sul territorio, in accordo con le ex province, i comuni e le associazioni di categoria, che nelle scuole sul piano culturale, educando le giovani generazioni al rispetto per l’ambiente e per sé stessi.

Arcangelo Santamaria