Rischia di non attuarsi il progetto del “Centro polivalente culturale Gropius”
In un territorio economicamente depresso e assolutamente bisognoso di rilancio come quello della provincia di Enna, c’è il rischio concreto che un progetto già finanziato con 221 mila euro (l’80 % a fondo perduto), rischi di andare in fumo perché chi lo ha concepito e studiato nei minimi particolari non ha una sede che possa diventarne la base operativa. La storia è quella della Cooperativa sociale Morges e del progetto “Centro polivalente culturale Gropius”. A raccontarcela è l’architetto Patrizia Filippa Cammarata che assieme ai soci della Morges, a questo progetto che mira all’implementazione di una precisa strategia di valorizzazione culturale d’area vasta attraverso la realizzazione di un modello innovativo di gestione integrata del patrimonio culturale, ci ha fortemente creduto e lavorato nei minimi dettagli, tant’è che il progetto della Morges è uno dei 2 soli progetti del terzo settore approvati in Sicilia alle agevolazioni da INVITALIA (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia). Ci dice di più sul Progetto Gropius, l’architetto Patrizia Filippa Cammarata. <<Il Progetto ambisce, per le sue caratteristiche dimensionali e funzionali, a rafforzare la conoscenza da parte delle comunità locali e a conquistare l’attenzione di un pubblico extra-regionale che può essere attratto dal significativo patrimonio di eccellenze culturali, naturalistiche e ambientali diffuse su gran parte del territorio ennese. Date queste premesse, la creazione di un nuovo modello di sviluppo socio-economico che combini i diversi fattori di competitività presenti nel sistema locale, diventa oggi un’opportunità e, insieme, un’esigenza. Il progetto mirato alla creazione di un “il Sistema Culturale e Museale Integrato” individua negli “attrattori culturali” il tematismo sulla base del quale sviluppare la gestione del sistema culturale di sviluppo territoriale sia attraverso la valorizzazione dei beni culturali, sia attraverso l’applicazione di nuovi mezzi tecnologici e multimediali. Inoltre la Cooperativa Morges si pone come obiettivo la realizzazione di un contenitore innovativo e stabile, “il Newseum del teatro e delle arti” inteso come spazio espositivo multimediale del patrimonio culturale e artistico internazionale, che per il suo carattere innovativo potrà certamente condurre a significative ricadute sul territorio. In questa nuova dimensione e consapevolezza della cultura, la realizzazione di un Sistema Culturale Integrato si pone come risposta reale e concreta alla crescita della domanda di visitazione dei luoghi di cultura ed in relazione soprattutto ad un bisogno che è quello di una nuova ricerca di identità collettiva che si configura come un nuovo “viaggio di conoscenza” basato sulla esplorazione dei luoghi, dei contesti sociali e culturali per coglierne la vera essenza e nella capacità di attrarre pubblico al di fuori dei confini regionali, ponendosi come “attrattore strategico” in grado di connotare un nuovo sistema di offerta turistica nei confronti dei diversi target del turismo culturale. Quali saranno le ricadute sul territorio ennese? <<Lo sviluppo di un Sistema Culturale e Museale Integrato darà l’opportunità al territorio provinciale di Enna ed a tutta l’area regionale della Sicilia di valorizzare il patrimonio culturale e archivistico della provincia. Se il territorio riuscirà a recepire ed adottare le strategie previste dal progetto, potrà, nel medio-lungo termine, assumere un ruolo non più marginale ma significativo nel contesto culturale regionale. Il fine ultimo del progetto è quello di fornire, ai vari soggetti che la condividono, uno strumento utile per il coordinamento delle azioni, in modo da poter rafforzare e incrementare la posizione di equilibrio fra le dimensioni economica, culturale, sociale ed ambientale del territorio per creare quelle condizioni di funzionamento e di gestione che favoriscano la produzione e la valorizzazione delle risorse migliori per lo sviluppo del territorio>>. Un progetto ambizioso, dunque, che coinvolge direttamente la popolazione, che sarebbe coinvolta attivamente nel progetto a livello di fornitura di servizi, di senso di appartenenza territoriale e di scelte professionali ed operative in ambito locale ma anche i Comuni. L’appello dell’architetto Cammarata va proprio a quei Comuni coinvolti (Enna, Piazza Armerina, Aidone e Valguarnera), affinché mettano a disposizione una sede che consenta l’avvio del progetto.<<Siamo in una fase di start-up – dice Cammarata- e non possiamo permetterci una sede necessaria per la realizzazione delle attività strettamente correlate con gli enti preposti alla tutela del patrimonio e per la dimensione del progetto che prevede spazi adibiti ai laboratori formativi ed ai progetti da realizzare quali promo, corti, archiviazione digitale e altro ancora che garantirebbero l’utilizzo di strumentazioni già finanziate e che necessitano di luoghi adeguati. Averne una a disposizione ci permetterebbe di essere operativi e dare propulsione ai 4 Comuni>>.
Arcangelo Santamaria