Politica

Riqualificazione della Villa Comunale, lettera aperta della Democrazia Cristiana

Il coordinamento comunale della Democrazia Cristiana, con una lettera aperta indirizzata alla cittadinanza e al presidente del consiglio comunale, Enrico Scozzarella, chiede la revisione del progetti di riqualificazione della villa “Falcone e Borsellino”. Il progetto per cui la Regione Siciliana ha elargito al Comune di Valguarnera il finanziamento di 1 milione di euro, sembra non convincere sempre più gente, visto che si sta tentando di trasformare il giardino municipale in una piazza e secondo quanto sostiene il gruppo politico Dc, si stanno anche riducendo gli spazi dedicati al verde. La lunga lettera della Dc, oltre ad un excursus storico della villa una volta dedicata ai caduti della Prima guerra mondiale (all’interno del giardino c’è un monumento in loro memoria), esamina vari aspetti del progetto di riqualificazione. <<Se oggi ci troviamo a dovere contestare questo progetto- dicono in casa Dc- non è per vanificare il finanziamento ottenuto; anzi vorremmo che lo stesso venga utilizzato ma per il “soddisfacimento dei fabbisogni della collettività” perchè la Villa Falcone Borsellino è la memoria storica di Valguarnera ed è un bene di tutti>>. Cosa prevede il progetto e perchè ne conteste la validità socio-ambientale e tecnica? <<Le opere ipotizzate comportano non la rigenerazione urbana ma la totale modifica dell’assetto urbanistico della villa per la parte anteriore confinante con la via Sant’Elena. Infatti viene prevista la totale eliminazione della recinzione in ferro battuto (peraltro di gran pregio ); l’allargamento del marciapiede verso l’interno della Villa; la realizzazione di una scalinata unica a tre pedate per tutta la lunghezza del fronte stradale; l’eliminazione di tutte le piante all’interno dell’area interessata (resterebbero solo le due piante di alto fusto); la ripavimentazione di tutta l’area con pietra lavica; l’installazione di 8 panchine (forse d’oro visto il loro prezzo) e solo due misere aree giochi per bambini; il rifacimento della illuminazione. Nulla invece previsto per la restante area che in declivio si sviluppa verso la via Europa e parte finale della via Montegrappa. Di fatto la Villa non esisterà più. Praticamente tutto il verde attuale verrebbe eliminato, e per compensare si prevede di impiantare lungo la lunga scalinata in progetto delle micro aiuole dove dovrebbero venire installate delle Cycas (scelta scellerata in considerazione che sono spinose). Queste sono le motivazioni che ci spingono a considerare il progetto dell’amministrazione Draià una scelta scellerata in funzione della validità ambientale e sociale>>. A questo punto cosa occorre fare? <<Nei giorni scorsi la giunta comunale ha approvato il “Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e Programma per la Trasparenza 2022-2024” ed in tal senso vorremmo che il consiglio comunale, ove ravvisi elementi di dubbia legittimità o di poca trasparenza sul progetto stesso, chieda alla Giunta di provvedere alla revisione del Progetto in questione anche con il concorso di progettazione con figure di idonea competenza. Chiediamo che venga convocato un consiglio comunale con dibattito pubblico. E questo sarebbe un atto dovuto specialmente dopo che in Consiglio Comunale sono stati decantati il rispetto delle istituzioni, della legalità e della trasparenza nel rispetto del mandato elettorale avuto. Un’ultima considerazione d’obbligo, da un punto di vista politico e sempre confortati dal benefici o del dubbio. Appare evidente che, per quanto da noi lamentato, è mancata l’azione di controllo da parte dell’assessore ai Lavori Pubblici che, considerando anche la personale professionalità tecnica, avrebbe dovuto anzitempo rendersi conto delle anomalie progettuali che abbiamo evidenziato>>.

Sulla tematica abbiamo sentito il vice sindaco e assessore al ramo, Filippo Camiolo che ha proposito della nota della Dc, dice: << È una nota che non ho ricevuto e non conoscendone il contenuto non intendo replicare. Per quanto riguarda il progetto di riqualificazione della villa comunale Falcone e Borsellino, sono a disposizione di ogni cittadino che voglia venire a trovarmi in municipio e a cui potrò fornire tutte le spiegazioni necessarie>>.

Anche il Pd con il capogruppo in consiglio comunale, Angelo Bruno, esprime perplessità sul progetto di riqualificazione della villa comunale Falcone e Borsellino. <<Da settimane cresce sempre più la preoccupazione per la decisione di riqualificazione della villa comunale Falcone-Borsellino. Oltre a leggere numerosi articoli e interventi da parte di giornalisti e di colleghi consiglieri comunali dice Bruno- ho ascoltato con attenzione le perplessità di cittadini e commercianti che vorrebbero delle risposte più concrete. Sinceramente inizialmente ho appreso con piacere la notizia del finanziamento destinato alla nostra storica villa comunale, in seguito vedendo il progetto ho subito manifestato le mie perplessità>>. Angelo Bruno aggiunge:<<Non si può negare che la villa ha bisogno di interventi tempestivi ma stravolgerla completamente penso sia un errore grave che questa comunità non può permettersi. Come sempre mi sento di dovere essere chiaro e senza ipocrisie,. Il declino della nostra villa comunale parte da lontano, da più di vent’anni si è fatto poco o addirittura nulla. Questo è un malcostume che non riguarda solo l’attuale amministrazione, perché ricordo ancora i tagli indiscriminati, a tratti vergognosi, degli alberi maestosi e la poca cura dell’amministrazione Leanza. Poca attenzione e poca cura che purtroppo ancora continua senza sosta. È arrivato il momento di procedere con una discussione seria, che interessi la giunta, il consiglio comunale e tutta la cittadinanza>>. Qual è la sua proposta? <<Può e deve essere fatto meglio. Il finanziamento in questione è una possibilità che va utilizzata per riqualificare e non per radere al suolo. Dobbiamo tutelare i nostri spazi verdi, magari regalando un volto nuovo alla città ma seguendo accuratamente le indicazioni dei professionisti del settore e tenendo fede alla nostra storia. Per questa ragione ho apprezzato l’intervento del biologo Antonio Speranza; intervento chiaro e garbato che inevitabilmente ci richiama alle nostre responsabilità. Sarà mio dovere invitare il presidente del consiglio comunale, attraverso i canali adeguati, a convocare la conferenza dei capigruppo per discutere del problema>>.

Arcangelo Santamaria

 

Lettera aperta alla cittadinanza di VALGUARNERA

Perchè chiediamo la revisione del progetto di riqualificazione della Villa Falcone-Borsellino.

Il progetto di riqualificazione è stato voluto dall’attuale amministrazione, che con Delibera di Giunta 463 del 05/07/2021, ha presentato richiesta di finanziamento, con i fondi previsti dal DDG 822 del 26/04/2021; progetto approvato con DDG 4387 del 20/12/2021 per un importo finanziato di € 1.000.000/.

Facciamo un passo indietro nella nostra storia – La villa, che fino a qualche anno addietro veniva da tutti chiamata Villa di via Sant’Elena e più volgarmente Villa Vecchia, vede la sua costruzione tra gli anni 50 e 60 dal Sindaco Enzo Sicilia. A tal proposito ci corre d’obbligo riportare un estratto delle Memorie Storiche di Valguarnera Caropepe del Parroco Magno “Il Sindaco Vincenzo Sicilia costruì un magnifico Campo Sportivo in Via Sant’Elena …..Nella Stessa via creò una graziosa villetta con le vie e piazzette che furono rese gaie con alberi ombriferi e fioriti e abbondante illuminazione elettrica”.

E ancora ci preme citare quanto riportato su Wikipedia a tal proposito “Nella zona ove nascono i quartieri nuovi di Valguarnera, lungo la via Sant’Elena, si trovano due pittoreschi giardini, comunemente conosciuti come “Villa Nuova” e “Villa Vecchia”, dedicati ai caduti delle guerre. Quella più periferica, ai confini giurisdizionali del paese, in onore delle vittime del secondo conflitto, ma di recente intitolata al generale Tommaso Lomonaco, mentre quella sita appena agli inizi della suddetta via è dedicata ai caduti della prima guerra mondiale e intitolata ai giudici Falcone e Borsellino”.

E se oggi ci troviamo a dover contestare questo progetto non è per vanificare il finanziamento ottenuto; anzi vorremmo che lo stesso venga utilizzato ma per il “soddisfacimento dei fabbisogni della collettività” perche la Villa Falcone Borsellino è la memoria storica di Valguarnera ed è un bene di tutti.

Ma cosa prevede il progetto e perchè ne contestiamo la validità socio-ambientale e tecnica.

Per quanto riguarda la descrizione delle opere previste nell’intervento di “rigenerazione” ci riferiamo esclusivamente agli elementi tecnici e descrittivi contenuti nel progetto esecutivo e specificatamente nella relazione tecnica e nel computo metrico approvati dalla Giunta Municipale.

Di fatto le opere ipotizzate comportano non la rigenerazione urbana ma la totale modifica dell’assetto urbanistico della Villa per la parte anteriore confinante con la via Sant’Elena. Infatti viene prevista la totale eliminazione della recinzione in ferro battuto (peraltro di gran pregio ); l’allargamento del marciapiede verso l’interno della Villa; la realizzazione di una scalinata unica a tre pedate per tutta la lunghezza del fronte stradale; l’eliminazione di tutte le piante all’interno dell’area interessata (resterebbero solo le due piante di alto fusto); la ripavimentazione di tutta l’area con pietra lavica; l’installazione di 8 panchine (forse d’oro visto il loro prezzo) e solo due misere aree giochi per bambini; il rifacimento della illuminazione. Nulla invece previsto per la restante area che in declivio si sviluppa verso la via Europa e parte finale della via Montegrappa.

Di fatto la Villa non esiste più.

Praticamente tutto il verde attuale verrebbe eliminato, e per compensare si prevede di impiantare lungo la lunga scalinata in progetto delle micro aiuole dove dovrebbero venire installate delle Cycas (scelta scellerata in considerazione che sono spinose).

Le motivazioni che ci spingono a considerare il progetto dell’amministrazione “una scelta scellerata” è prevalentemente in funzione della validità ambientale e sociale.

La Villa, ma tutte le ville in genere, hanno in primis una funzione ambientale perchè garantiscono una quota di verde con l’innegabile vantaggio di abbassare l’anidride carbonica del contesto urbanizzato; e la nostra Villa è l’unico polmone verde, di una certa dimensione, all’interno del centro abitato abbastanza ricco di essenze vegetali arboree ed arbustive che garantiscono il mantenimento degli equilibri biologici anche per la fauna ornitologica selvatica e non solo.

E la scelta fatta dall’amministrazione risulta in totale antitesi a quanto il Sindaco scrive nei punti del suo programma elettorale in merito al verde pubblico ed all’ambiente che riportiamo fedelmente:

– Censimento e monitoraggio del verde al fine di recuperare e mantenere delle aree ecologiche espressione di biodiversità;

– ideazione di percorsi virtuosi per habitat sostenibile con la definizione di buone pratiche (prassi) per la massima sostenibilità ambientale;

– riqualificazione attraverso la messa a dimora di alberi ed essenze erbacee ed arbustive, nel rispetto del paesaggio e della natura del territorio.

Tutto l’opposto di quello che si vuol fare con la Villa Falcone-Borsellino.

L’intervento previsto di fatto va ancor di più contro tutte le direttive in tema di ambiente che sono orientate ad aumentare le alberature urbane; non a caso nelle grandi città si parla di giardini verticali. Peraltro con la totale pavimentazione dell’area, in caso di forti piogge, oggi sempre più frequenti, verrebbe meno la capacità di assorbimento naturale del terreno agrario e tutte le acque meteoriche verrebbero convogliate nei vialetti della parte inferiore della villa che poi andrebbero a riversarsi, anche violentemente, sino al cancello di Via Europa in prossimità della Scuola Mazzini con innegabili e conseguenziali problematiche. E qui ci poniamo una domanda; ma su questo intervento non avrebbe dovuto esprimersi anche la Sovrintendenza dei Beni Culturali ed Ambientali di Enna?

La seconda funzione della Villa che verrebbe a mancare, ma non meno importante della prima, è quella di carattere socio-educativo.

Proprio per la sua natura riservata e protetta dalle recinzioni perimetrali, la Villa consente a tutte le mamme di poter trascorrere momenti di relax e/o di gioco con i loro bambini senza doversi preoccupare del via-vai incontrollato di persone.

Ma un’altra categoria di persone che normalmente usufruiscono abitudinalmente della Villa sono gli anziani che, con la stessa motivazione, possono trascorrere le loro giornate con assoluta tranquillità, specialmente nel periodo primaverile-estivo, godendo anche dei momenti di frescura generati dalle piante esistenti.

L’utilizzo della prevista nuova rigenerazione sarebbe fruibile con minore sicurezza all’interno dell’area. Non sarà più possibile evitare che vi accedano biciclette e motocicli che sarebbero la prima fonte di pericolo per chi vuole usufruire della (ex) Villa.

 

Ma adesso vogliamo entrare anche nel merito amministrativo, tecnico ed economico del progetto e per la nostra valutazione, ci affidiamo a quello che scrive il progettista nella sua relazione tecnica (ad essere onesti molto scarna) ed al computo metrico estimativo.

1^ anomalia – Con la pubblicazione degli atti amministrativi per l’avvio della cantierabilità del progetto, prendendone visione è emerso che nella manifestazione di interesse per la nomina del direttore dei lavori veniva esclusa una figure professionale (Agronomo) e ne abbiamo informato il presidente dell’Ordine professionale. Questi con propria nota chiese ed ottenne l’annullamento dell’atto che venne riproposto in maniera corretta.

2^ Anomalia – Il progetto, oltre ad essere esposto con una banale relazione tecnica priva della descrizione dettagliata dello stato di fatto delle opere e degli impianti esistenti motivandone la sostituzione per vetustà e/o inefficienza è corredato esclusivamente dalle planimetrie generali (stato di fatto e di progetto) ma è totalmente privo dei particolari costruttivi delle opere che dovrebbero essere realizzate, ad esclusione delle panchine e gettacarte visibilmente prese da cataloghi aziendali. Più dettagliato invece la descrizione dell’impianto di illuminazione. Una piccola nota sull’impianto di illuminazione previsto. I pali che dovranno sostenere i corpi luminosi avranno un’altezza di 5 metri; molto più alti di quelli esistenti e sicuramente al loro punto superiore supereranno anche il primo piano delle abitazioni prospicenti. Siamo sicuri che i corpi luminosi previsti non daranno fastidio alle abitazioni fronte strada? E come mai, visto che lo spirito della legge è quello di ridurre il consumo di energia da fonti inquinanti non si è ipotizzato un impianto con pannelli solari?

3^ Anomalia – E’ proprio la mancanza di particolari costruttivi che fa sorgere i dubbi sulla effettiva trasparenza degli elementi progettuali e delle voci di costo previsti nel progetto. Ad esempio: – Viene prevista la eliminazione della recinzione fronte strada, che come è ben visibile a tutti è realizzata in ferro battuto pieno quadro con elementi di pregio (torciglione a pigna e lancia apicale) per ogni bacchetta (circa 350) perfettamente efficiente; per questa il Computo Metrico Estimativo prevede il trasporto in discarica come anche per la recinzione perimetrale posteriore (ad onor del vero questa in ferro scatolare presenta alcuni punti di ruggine per carente manutenzione). Poi nel CME ritroviamo una spesa presunta di circa 57.000€ per la nuova recinzione del lato nord; ma non esiste nessun particolare costruttivo e quindi l’impresa appaltatrice potrebbe prendere la recinzione principale che è stata precedentemente rimossa ed installarla nel lato nord procurandosi un arricchimento illecito. – Per la realizzazione della nuova pavimentazione, rialzata rispetto quella attuale, viene prevista la totale eliminazione della pavimentazione esistente (mattoni in cemento autobloccanti non ancorati al suolo) per poi riempire il nuovamente con materiale di cava; e anche qua potrebbe sorgere il dubbio che il riempimento possa essere fatto solo sulla parte del terreno agrario per poi collocare rete e cemento in quota con un ulteriore arricchimento illecito. E potremmo anche evidenziare qualche altra anomalia ma riteniamo non entrare nei singoli dettagli. Nulla invece è stato previsto nel progetto per la parte sottostante della villa ne per i locali interrati adibiti a Bagni Pubblici.

Era nostro dovere soltanto evidenziare coma la scarsità di elementi di progetto potrebbero indurre l’impresa appaltatrice a gestire l’esecuzione delle opere in maniera grossolana e non su direttive tecniche specifiche, con un presunto utilizzo delle somme a disposizione a propria discrezione personale. Ed allo stesso modo anche il direttore dei lavori avrebbe dovuto svolgere la sorveglianza dei lavori senza elementi specifici delle opere se non attenendosi alle generiche voci del CME.

E siamo consapevoli che la Villa Falcone-Borsellino necessita di una vera riqualificazione ma senza trascurare gli aspetti socio-ambientali e salvaguardando i beni esistenti ancora ottimali come la recinzione perimetrale.

Senza dubbio vanno ripresi tutti i cordoli di contenimento delle aiuole; vanno ripresi tutti i muretti perimetrali; vanno riqualificate le aiuole con il riempimento delle fallanze eliminando solo le piante non consone all’ambiente ed alla uniformità delle aiuole; senza dubbio è da rifare, solo parzialmente, la pavimentazione, e perchè no eliminando solo l’aiuola dove è caduto l’albero di alto fusto.

Ma è necessario ed indispensabile intervenire anche sulla parte della villa che scende verso via Europa in maniera da renderla fruibile anche da li. Un progetto di reale riqualificazione di tutta la Villa avrebbero una incidenza socio-economica di maggior impatto (maggior manualità nella esecuzione delle opere e quindi più operai da occupare) rispetto al progetto approvato che oggi la Giunta vuole portare a compimento dove invece l’incidenza della mano d’opera è intorno al 14% (circa 85.000 €).

Per quanto sopra esposto vorremmo ricordare che nei giorni scorsi la Giunta Comunale ha approvato il “Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione e Programma per la Trasparenza 2022-2024” ed in tal senso vorremmo che il Consiglio Comunale, ove ravvisi elementi di dubbia legittimità o di poca trasparenza sul progetto stesso, chieda alla Giunta di provvedere alla revisione del Progetto in questione anche con il concorso di progettazione con figure di idonea competenza(DL 50/2016 art 23 comma 2) .

Per cui nel rispetto delle norme previste dal DL 50/2016 (testo unico degli appalti) agli art 22 e 23 (pubblico dibattito e requisiti di tutela) chiediamo che venga convocato un Consiglio Comunale con dibattito pubblico. E questo sarebbe un atto dovuto specialmente dopo che in Consiglio Comunale sono stati decantati il rispetto delle istituzioni, della legalità e della trasparenza nel rispetto del mandato elettorale avuto.

Un ultima considerazione d’obbligo, da un punto di vista politico e sempre confortati dal beneficio del dubbio. Appare evidente che, per quanto da noi lamentato, è mancata l’azione di controllo da parte dell’Assessore ai Lavori Pubblici che, considerando anche la personale professionalità tecnica, avrebbe dovuto anzitempo rendersi conto delle anomalie progettuali che abbiamo evidenziato.

                            Coordinamento politico della Democrazia Cristiana