La mostra della famiglia «Di Vita – La Spina», un tributo agli emigrati siciliani in America
L’appuntamento è per venerdì 10 giugno nel Parco minerario di Floristella. I convenuti, vi giungono alla spicciolata dalle varie località siciliane in cui hanno fatto scalo provenienti dagli Stati Uniti appena poche ore prima. Quando sono tutti, assommano a una quarantina di persone. Loro, sono la terza e la quarta generazione di Francesco Di Vita e Filippa La Spina, lui minatore lei casalinga, emigrati in America nei primi del Novecento sperando in una vita migliore. All’inizio Francesco passerà soltanto dallo zolfo di Floristella al carbone di una miniera americana, ma caparbiamente riuscirà a farsi spazio e con lui la sua progenie che oggi annovera dottori, ingegneri, docenti universitari, militari, scrittori, professori. C’è finanche una campionessa olimpica.
Ma gli eventi della giornata di sabato hanno avuto principio già di prima mattina, quando il gruppo di famiglia è stato accolto nell’Aula consiliare con il saluto di benvenuto del sindaco Francesca Draià (traduttore, Andrea La Delfa) e dell’Amministrazione al completo. Qui Charles Di Vita visibilmente emozionato ha ricordato i momenti della partenza del nonno nel 1910 e l’ultimo passaggio di lui con pochi spiccioli in tasca nella piazza sottostante il Palazzo di Città.
Il lunch a base di prodotti tipici (tra cui la ricotta fatta affiorare sul momento) è stato offerto dall’Amministrazione comunale nei locali della «Società Rurale Democratica Cristiana». Nel pomeriggio i figuranti di «Casa Caripa» hanno inscenato il momento della partenza di Francesco Di Vita dalla casa di allora, un locale individuato in un piano terra della parte alta di via Garibaldi. Infine, sei coppie di sposi del gruppo degli «americani» hanno rinnovato le promesse matrimoniali in Chiesa Madre nelle mani del parroco Francesco Rizzo. E poi, certamente contenti e soddisfatti, sono ripartiti per le loro destinazioni ripromettendosi di tornare.