Cronaca e Attualità

Più di un funerale in un giorno e si rischia di trovare il cimitero chiuso.

Problemi di orari e conseguente rischio che, dopo i funerali, le salme possano trovare il cimitero chiuso. A denunciarlo è il consigliere comunale Angelo Bruno (Pd), che, a seguito di un lutto in famiglia, ha personalmente vissuto questa vicissitudini. Bruno ha indirizzato una lettera alla sindaca Francesca Draia’, lettera che pubblichiamo integralmente.

Arcangelo Santamaria

Caro Sindaco,

Chi mi conosce sa bene che vivo il mio dolore nella più totale riservatezza. Questa volta, con enorme imbarazzo, sono costretto a scrivere questa lettera per manifestarle tutto il mio disappunto.
Non lo faccio per me, lo faccio perché spero che quello che ho vissuto non venga più vissuto da nessun altro cittadino, da nessun altro nipote o figlio. Il 5 Luglio scorso, giorno del funerale di mio nonno, ho appreso con stupore che per ragioni di tempi rischiavamo di trovare il cimitero chiuso. Tempi e orari che certamente non sono dipesi dalla mia famiglia, ma semplicemente dall’organizzazione del funerale. Questa una problematica che ormai si ripresenta puntualmente ogni qualvolta nella nostra comunità devono celebrarsi più di un funerale nello stesso giorno. È impensabile che questo problema possa essere risolto scaricando la responsabilità e il peso della situazione esclusivamente sulle spalle del dipendente di turno che deve rimanere lì, fuori dall’orario di lavoro, per garantire alla salma l’ingresso al cimitero. È successo troppe volte, troppe volte si è abusato della disponibilità dei dipendenti, rischiando situazioni molto spiacevoli. Le assicuro, come lei già ampiamente sa, che ieri io e la mia famiglia abbiamo evitato questo grande disagio solo ed esclusivamente grazie alla premura e alla gentilezza del dipendente Lillo Gambacurta. Nessuno, caro Sindaco, in un momento delicato come quello della dipartita di un proprio caro dovrebbe vivere questi attimi di confusione e attonito stupore. Quella che si è venuta a creare è una situazione imbarazzante che non fa onore a nessuno. Era mio nonno, ma poteva essere qualunque altro cittadino. Poteva essere il defunto di chi possibilmente non conosce nessuno, poteva essere il compianto di chi non è abituato a trovarsi davanti queste misere situazioni. Non sono illazioni le mie, semplicemente perché è capitato ormai troppe volte. Sono sicuro che questa lettera possa servire a Lei e a chi di competenza per riflettere ampiamente sulle decisioni che andranno prese per scongiurare disservizi che nessuno potrebbe mai perdonarle. Come Lei ben sa, principalmente in questo caso sono un nipote come tanti altri, ma allo stesso tempo ho l’onore e l’onere di essere un Consigliere Comunale, per questa ragione do la mia disponibilità a trovare una soluzione condivisa per impedire che altri nipoti possano vivere la disavventura che ho dovuto subire io.

ANGELO BRUNO.